Dopo la prima tappa del tour “Su la testa!” l’ex capogruppo di Siena5Stelle Michele Pinassi scrive nuovamente ad Alessandro Di Battista

Aveva indirizzato una lettera aperta ad Alessandro Di Battista, che sabato ha aperto a Siena il suo tour “Su la testa”, per avere chiarimenti su quanto successo durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative del Comune di Siena del 2018, quando la lista che avrebbe appoggiato la candidatura a sindaco di Luca Furiozzi, non fu approvata dallo staff del Movimento 5 Stelle. Ma le risposte che ha avuto, non hanno soddisfatto Michele Pinassi, che scrive di nuovo a Di Battista.

“Caro Alessandro, che delusione!

Sono venuto ad ascoltarti nella sala di Palazzo Squarcialupi dove, insieme ad Alessio Villarosa e agli altri intervenuti, parlavate di un argomento cruciale per Siena come il futuro di Banca MPS e le prospettive per la nostra città. 

Avete rimarcato più volte, nei vostri interventi, che a Siena non si parla abbastanza di MPS, che qui non c’è stato -differentemente da altre città, come Arezzo- una sollevazione popolare a difesa della Banca. E che i cittadini senesi, in primis, avrebbero dovuto insorgere, “andando fin sotto a Montecitorio”.

Indubbiamente Siena non è una città “facile”, ha le sue peculiarità che non sempre sono chiare a chi non la conosce e a chi non la vive. Ma, caro Alessandro, caro Alessio, dovreste ricordare che c’era un gruppo di cittadini senesi che sollevava il problema. Con serate e presenze a Siena, Roma, Genova, Imola… l’ormai “fu” gruppo Siena 5 Stelle portava sempre con sé il famoso striscione “A Siena hanno rubato un Monte!” e combatteva, con le armi spuntate dei cittadini italiani, per ottenere giustizia sull’affaire MPS. La collaborazione del nostro gruppo, dove militavano persone con grandi competenze in merito alla Banca MPS, è stata importante sia per la Commissione d’Inchiesta su MPS della Regione Toscana che per gli esponenti M5S nella Commissione Finanze parlamentare: Alessio dovrebbe ricordare quando una delegazione senese venne a Roma, proprio a Montecitorio, a spiegare ai commissari del 5 stelle la questione.

Quindi, Alessandro, davvero dopo tutto questo riesci a liquidare la vicenda che ha travolto Siena 5 Stelle con due sbrigative e pilatesche affermazioni del tipo “so che non hanno avuto la certificazione” e che “all’epoca il responsabile delle certificazioni era Luigi Di Maio”? 

Parliamo, nel caso ti fosse sfuggito, di cittadini senesi che da 10 anni mettevano il loro impegno, il loro tempo, i loro soldi nella causa del MoVimento 5 Stelle. Parliamo di persone che hanno talvolta pagato personalmente l’aver preso posizione politica diversa da quella dell’establishment e che meriterebbero quantomeno rispetto per il deprecabile atteggiamento avuto dai vertici del MoVimento 5 Stelle (che alle nostre telefonate non hanno mai più risposto, tra l’altro). Davvero, Alessandro, una persona pronta a “stracciarsi le vesti” per Siena e per MPS non ha trovato una parola in più per questo gruppo di cittadini senesi che lavorava anche per voi? Che ha permesso, nel suo piccolo. al M5S di arrivare fino in Parlamento anche per occuparsi di MPS e di Siena?

“Conoscere la Storia serve a non ripetere sempre gli stessi errori”.

Davvero, Alessandro, pensavi di ripartire da Siena ignorando tutto quanto accaduto qui, in questa città? Dimenticandoti, peraltro, che proprio nell’Aprile 2016 eri a Palazzo Patrizi, all’affollato evento “Assanto al Risparmio”, insieme a Villarosa, organizzato proprio dal “fu” gruppo Siena 5 Stelle?”

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