Ridurre le emissioni di gas serra e contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici con il progetto LIFE VitiCaSe

“Per dar notizia di questo lieto evento vorremmo far espresso riferimento al nostro claim: impresa, tradizione innovazione. Un credibile triangolo foriero di tutte quelle cose che ben conosciamo relative al nostro comparto agricolo. Una sorta di economia circolare, nel vero senso della parola, riscontrabile nei fatti”.

È con queste parole che il Direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena Gianluca Cavicchioli presenta LIFE VitiCaSe, un progetto dalle caratteristiche uniche in Europa e all’avanguardia a livello mondiale dedicato al Carbon Farming in viticoltura, caratterizzato da una serie di pratiche agricole e di gestione del suolo volte ad aumentare la capacità dell’ecosistema vitivinicolo di catturare e trattenere il carbonio atmosferico.

“Perché le viti? Perché come tutte le piante – spiega meglio il Direttore – svolgono un ruolo importante nel ciclo del carbonio: assorbono anidride carbonica (CO2) durante la fotosintesi e la utilizzano per crescere e svilupparsi. I vigneti, come le altre colture agrarie, possono quindi essere organizzati e gestiti in modo tale da promuovere la conservazione e l’accumulo di carbonio nel suolo e nella vegetazione, sottraendolo dall’atmosfera. L’adozione di queste pratiche non solo aiuta l’ambiente riducendo l’impatto climatico, ma può anche migliorare la qualità del suolo e la sostenibilità a lungo termine del settore vitivinicolo.

L’obiettivo del progetto, oltre a dimostrare l’efficacia di queste pratiche agronomiche nel contrasto ai cambiamenti climatici, è infatti anche quello di rendere più agevole per le aziende agricole, singole o associate, il processo di certificazione dei quantitativi di carbonio sequestrato, e creare così un nuovo modello di business legato al Carbon Farming.

“Il progetto LIFE VitiCaSe– continua è l’approccio ‘integrato’ che prende in considerazione tutte le fasi del processo, dallo studio delle varie pratiche di gestione sostenibile del suolo, alla misurazione degli impatti con il supporto di strumenti digitali, fino alla generazione e vendita dei crediti di carbonio certificati secondo i più autorevoli standard internazionali”. 

Le attività del progetto comprendono: creazione di un database sulle pratiche agronomiche; creazione di uno strumento informatico per la stima dello stock di Carbonio, credibile e certificabile; validazione del sistema tramite analisi di campo; implementazione del sistema in 4 vigneti pilota di 3 nostre aziende  associate; certificazione dei Crediti di Carbonio, loro notarizzazione tramite blockchain e collocazione su piattaforme di scambio; monitoraggio dei risultati tecnici ed economici; trasferimento e replica del sistema.

Il progetto vede Image Line come capofila di un partenariato che include il CREA, alcune cantine in Toscana e Veneto, associazioni di agricoltori, PMI innovative e società di consulenza.

“Si tratta dunque di un vero e proprio progetto di open innovation – conclude Cavicchioli – in cui realtà imprenditoriali quali Image Line e Carbon Credit Consulting, insieme alle cantine Castello di Albola, Poderi Ducali Ruffino e Società Agricola San Felice, collaborano con i centri di ricerca CREA Agricoltura e Ambiente e CREA Politiche e Bioeconomia avvalendosi del supporto diretto di produttori rappresentati dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena (Confagricoltura) e di EZ Lab France”.

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