attentato sydney

L’attentato è avvenuto intorno alle 15.00 ora locale del sabato, al centro commerciale Westfield di Bondi Junction, nella periferia orientale di Sydney, in Australia

Intorno alle 15.00 ora locale è avvenuto un attentato al centro commerciale Westfield di Bondi Junction, nella periferia orientale di Sydney: un uomo ha aggredito diverse persone. Sono sei i morti e altrettanti i feriti tra cui un neonato di 9 mesi. Deceduto anche l’aggressore, ucciso dalle forze dell’ordine. 
Il ministro degli esteri Tajani ha affermato che: “Non risultano italiani coinvolti”.

La polizia afferma che l’aggressore è un uomo di 40 anni, ma non rilascia identità e non fornisce altri dettagli. Il commissario Karen Webb afferma che non c’è alcun rischio in corso per la popolazione. L’attentatore era noto alla polizia e non ci sono indicazioni che fosse motivato ideologicamente e dunque non ci sarebbe un movente terroristico. L’uomo avrebbe agito da solo. 

“Non è un episodio terroristico”.
Lo dice la commissaria di polizia del Nsw (Nuovo Galles del Sub) Karen Webb fornendo aggiornamenti sull’episodio nel quale sono morte sei persone. “L’indagine andrà avanti per molti, molti giorni, ma ci sono elementi che ci indicano che non si tratti” di terrorismo, precisa. La commissaria assicura poi che “non ci sono rischi in corso”, perché “abbiamo a che fare con una persona che ora è morta”.

Parole di cordoglio da parte di Papa Francesco dopo l’attentato

Da molti leader mondiali sono arrivati messaggi di cordoglio. Papa Francesco ha inviato un telegramma, il messaggio è stato trasmesso – a nome del Pontefice – dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin a mons. Anthony Colin Fisher, arcivescovo metropolita di Sydney. Il Papa, vi si legge, è rimasto “profondamente rattristato nell’apprendere del violento attacco a Sydney” e assicura la sua “vicinanza spirituale a tutti coloro che sono colpiti da questa insensata tragedia, soprattutto a coloro che ora piangono la perdita di una persona cara”. Inoltre egli offre “le sue preghiere per i morti, i feriti, come pure per i primi soccorritori”, ed invoca “sulla nazione le benedizioni divine della consolazione e della forza”.

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