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Atleta abusata, il procuratore Boni spiega: “Indagini partite subito, nessuna inosservanza del codice rosso”

In merito alla notizia dell’atleta di scherma abusata nel corso di un raduno a Chianciano Terme, interviene con un lungo comunicato il procuratore della Repubblica Andrea Boni.

“Subito attivati e non c’è stata richiesta di misure cautelari non ravvisandone i presupposti”.

Così in una nota la Procura di Siena in merito alle indagini sulla presunta violenza sessuale di gruppo ai danni di una schermitrice. La violenza sessuale è avvenuta nella notte tra il 4 e 5 agosto scorsi a Chianciano.

La Procura spiega di aver ricevuto la notizia di reato nel tardo pomeriggio del 5 agosto da parte dei carabinieri di Chianciano Terme. Immediatamente sono state date le prime disposizioni per le indagini nella stessa serata.

Nella stessa serata sono stati sequestrati i telefoni degli indagati e sentiti sei testimoni italiani e due di nazionalità tedesca. Nel corso delle indagini preliminari ci sono stati molteplici contatti con la Federazione Italiana Scherma alla quale è stata spiegata l’impossibilità di comunicazioni formali in questa fase delle indagini.

Sulla decisione di non procedere con la richiesta di applicazione di misure cautelari nei confronti degli indagati, non ravvisandone i presupposti. Spiega che è una decisione di cui “se ne assume ogni responsabilità” e per la quale “è pronta a dare ogni e qualsiasi spiegazione nelle opportune sedi”.

La Procura della Repubblica di Siena, inoltre, “respinge fermamente le accuse di inerzia pubblicamente mosse ed in particolare di inosservanza delle norme sul codice rosso”.

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