La convivenza col Covid ha portato la Asl Toscana sud est a riprende il volume di interventi e prestazioni del 2019. I costi però aumentano e la mancanza di medici in alcuni ambiti specifici si fa sentire

Gestire il Covid e riprendere i volumi di una normale attività per quanto riguarda interventi e prestazioni. Si può riassumere così il bilancio del 2022 dell’Asl Toscana Sud Est, un azienda sanitaria che include le provincie di Siena, Arezzo e Grosseto, il 51% del territorio regionale e il 30% della popolazione (819mila abitanti). Il report della Asl rivela come la popolazione della Toscana del sud sia sempre più vecchia, con il tasso di natalità in calo e il 26% della popolazione over 65.

Se la situazione demografica non appare rosea, lo sembra invece quella della Asl in termini di obiettivi e risultati, sempre influenzati ovviamente, quantomeno nel territorio senese, dalla presenza dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese, punto di riferimento per la sanità territoriale che non rientra nella competenza della Asl. “Lo stato di salute della nostra Asl è in linea con la situazione nazionale – sottolinea il direttore generale Antonio D’urso – Abbiamo ripreso l’attività chirurgica e ambulatoriale ai livelli pre-Covid, del 2019. Sulle nostre spalle sono però finiti i costi del periodo della pandemia e dell’aumento del costo dell’energia, che non sono ammortizzati dai finanziamenti che dovrebbero arrivare dal Governo”.

Quello delle bollette è un problema serio per le aziende sanitarie, che hanno degli standard da mantenere per i quali i costi aumentano vertiginosamente. “Dai 14 milioni del 2019 siamo passati agli oltre 30 del 2022 – spiega D’urso – Il tutto considerando la nostra capacità di autoproduzione di energia del 30% con cogeneratori e impianti fotovoltaici. La nostra scelta per il momento è comunque quella di non rinunciare a nessun servizio, facendo degli sforzi e sperando in aiuti governativi. Credo che la sanità sia un diritto pubblico e debba dunque essere garantito“.

Non solo quantità, ma anche qualità. E’ quello che emerge da un indagine tra i pazienti condotta per la Asl che riporta indicatori tutti positivi per quanto riguarda ospedali e ambulatori delle provincie di Siena, Arezzo e Grosseto.
Un problema però rimane, ed è quello legato alla carenza di personale. “La registriamo solo in alcune specialità mediche – spiega il direttore generale – La situazione più critica riguarda il personale medico, per un difetto di programmazione di scuole di specializzazione e sul blocco di ingresso alla facoltà di medicina”. Nonostante ciò la Asl Toscana sud est è riuscita a fare un passo avanti anche in questo senso, aumentando il personale di circa mille unità (su 11mila totali) dal 2019 al 2022.

Investimenti sul capitale umano, sulle strutture, sulle tecnologie, sulla transizione digitale e l’efficientamento energetico: questi i capisaldo del prossimo futuro che la Asl ha già iniziato a costruire. “Il Pnrr fa vedere che la sanità in questo momento è un cantiere aperto – dichiara il direttore amministrativo Antonella Valeri – Abbiamo affidato tutti i nostri progetti alla struttura di Invitalia che dovrà fare le gare di appalto. Abbiamo grandi investimenti sul Pronto Soccorso di Campostaggia e su quello di Nottola“.

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