Un commento sulla decisione presa da Ares di lasciare il Palio di Siena

Ares decide al momento di lasciare il Palio di Siena.
Questa è la notizia che da qualche giorno attraversa le chiacchiere del dopo Palio.


La sua decisione non toglie nulla a quello che in questi anni Arri ci ha fatto vedere, la sua classe, il suo modo di montare pulito.
Oltre ad aver lasciato giovanissimo casa, ha incontrato qualche intoppo serio, incidenti importanti; prese nel 2018 una decisione radicale che poi paradossalmente gli aprì una fase nuova della sua carriera, anzi la carriera vera.
Nelle sue lacrime dopo la vittoria di Asti c’era tutta la rabbia che aveva assorbito.


Poi crescendo ha imparato a moderare certi spigoli, mantenendo spesso se non sempre un atteggiamento tra il timido ed il distaccato. Quello che c’è dietro alla sua scelta, non facile e non scontata, non è affare nostro.
Su alcune questioni non ci sono pagelle e pareri. Ci sono forse però delle considerazioni da fare.


Il Palio mangia cavalli si sta trasformando anche  in un Palio mangia fantini, dove alcune prestazioni non troppo positive sparano questi ragazzi davanti ad un plotone dove dai leoni da tastiera in giù, tutti saremmo stati più bravi e capaci in traiettorie, pensieri e strategie.
Difficilmente vediamo qualche contrada che per la seconda volta di seguito monta  un fantino fuori dalla fascia dei big, al di là del computo della prestazione e del cavallo avuto in sorte, con un indirizzo progettuale.


La scelta di Federico Arri, per capacità destinato ad un futuro in questa professione, deve farci riflettere tutti, ben oltre il giudizio sulla sua performance di luglio. Perché dire alt, per il momento o per sempre, ad una carriera pubblica in una città che di Palio vive, mangia e respira, necessita di una dose di schiettezza non da poco, con la consapevolezza dei chiacchiericcio che questa decisione comporta.
Perché fare un passo indietro in una società di questo genere, come la nostra, è un bell’atto di umanità e rispetto.
Si anche rispetto, quello che sempre invochiamo dai fantini e che spesso, secondo la voce popolare, non ci portano e non portano alla nostra festa. Dire “adesso no” non è un gesto da deboli. Assolutamente.


Il Palio non si deve fare per solo per forza, ma anche con amore e non è un gioco che può essere per tutti.
Accettarlo, capirlo e rifletterci su è qualcosa di profondo.


In bocca al lupo Ares, qualunque cosa tu deciderai di fare nella tua vita, sapremo che non lo farai con leggerezza.

Eleonora Mainò
Nata sotto il segno dei pesci. Narratrice di storie di polvere e provincia e uomini di cavalli. "L'aria del paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo" ( proverbio arabo)

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