La nota ufficiale di Anpi Siena: “Sul sacrifico di Norma Cossetto continua a ricadere la violenza ideologica di chi ne ha fatto un simulacro”

“C’è qualcosa di preoccupante negli avvenimenti degli ultimi giorni nella nostra città, qualcosa che la nostra sensibilità ci avverte di non lasciar correre, anche se vorremmo che a non lasciar correre fosse la sensibilità collettiva, della cittadinanza e delle istituzioni che la rappresentano. Una nostra concittadina ha ricevuto minacce di morte per essere “amica degli ebrei”, minacce pervenute in forma anonima, secondo lo stile classico di chi pone onestà intellettuale e coraggio delle proprie azioni avanti a tutto, con una lettera recapitata a mano, a significare una minacciosa vicinanza fisica”. Scrive così l’Anpi di Siena in una lunga nota inviata.

“C’è un altro fatto che ci interroga in questi giorni – scrive ancora l’Anpi -. Sabato verrà intitolato uno spazio pubblico a Norma Cossetto, medaglia d’oro al merito civile. Con questo riconoscimento si troverà sperabilmente modo di far luce sulla ferocia disumana della guerra scatenata dalla lunga oppressione fascista nel confine orientale. Quello che ci preoccupa, però, è l’approccio ideologico che porta a celebrare questa intitolazione come una vittoria da intestarsi da parte di un’associazione che si richiama direttamente a quel fascismo di cui tanta parte della popolazione fu vittima. Compresa Norma Cossetto, sul cui sacrificio continua a ricadere la violenza ideologica di chi ne ha fatto un simulacro, chiedendo – con una operazione coordinata a livello nazionale – inititolazioni di spazi pubblici in tutto il Paese”. 

“Segno che siamo lontani da quella memoria condivisa – scrive ancora Anpi – che dovrebbe contraddistinguere il senso comune democratico, pur nelle differenze di orientamento politico. Segno che il fascismo che rivendica come propria vittoria il riconoscimento di una vittima della guerra fascista trova ancora e pericolosamente spazio. Siamo certi, invece, che per il fascismo non ci può essere spazio, né agibilità politica. Il fascismo si è dichiarato fuori dal patto di cittadinanza quando ha chiuso il parlamento, lo ha ribadito quando ha promulgato le leggi razziali, lo ha definito con i massacri di civili con i quali si è distinto nelle fasi finali della guerra.  Se episodi come quelli citati passano quasi inosservati anche oggi16 ottobre, anniversario della razzia del ghetto di Roma, allora c’è qualcosa che ci preoccupa”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui