La dottoressa senese lavora a Careggi per File: “Quando prendi in cura un paziente, prendi in carico anche la sua famiglia”
Anna Masignani fa la pendolare e ogni giorno prende un treno che la porta da Siena a Firenze, a Careggi per la precisione. Lì lavora per FILE, la Fondazione Italiana di Leniterapia, un ente senza scopo di lucro che dal 2002 si prende cura di malati in fase avanzata o terminale, in convenzione gratuita con la struttura ospedaliera. E in una di queste giornate le può anche capitare di essere chiamata “Angelo della vita” grazie a quelle cure palliative che permettono ai suoi pazienti di combattere contro un brutto male con meno dolore e sofferenza.
In questi anni si è registrato un vero e proprio boom sul fronte delle cure palliative: “E’ dovuto a un insieme di fattori – afferma Masignani -. C’è più conoscenza da parte della gente, si è capito che non sono la fine della vita di una persona, ma possono contribuire a migliorarne la qualità. La maggiore informazione ha contribuito a togliere un po’ di paura, fino a qualche anno fa venivano viste come le cure della fine della vita. Seguo pazienti oncologici, nefrologici e neurologici che svolgono terapie attive e attraverso le cure simultanee lavoro per eliminarne i sintomi”.
Verso questo tipo di cure c’è molta diffidenza in Italia, mentre sono molto diffuse nel Nord Europa, come racconta Anna Masignani: “Circa quattordici anni fa ho conosciuto un collega che si occupava di cure palliative – spiega -. Avevo un’infarinatura generale come tutti i medici, sono andata a prendere un master biennale a Padova. Poi ho iniziato a fare volontariato in un hospice e infine a lavorare appieno. Quest’anno per la prima volta c’è una scuola di specializzazione in cure palliative a Firenze. Spero che molti giovani medici possano iniziare a seguire questa disciplina per diffonderla”.
Una degli aspetti principali delle cure palliative è il lato umano: “Quando prendi in carico questi pazienti, prendi in carico tutta la famiglia – prosegue -. Si aprono tanto con il medico e raccontano le loro vite, le gioie e i dolori. Proprio durante una di queste chiacchierate sono stata soprannominata ‘Angelo della vita’. Avevo dato sollievo a un paziente da alcuni sintomi. A noi medici può succedere, spesso si riesce a instaurare un rapporto vicinanza estrema con tutti i bisogni della persona in cura. La nostra équipe a Careggi ha anche uno psicologo, i dottor Iacopo Lanini. FILE è una famiglia, perché noi siamo gli operatori al fronte, per così dire, però dietro di noi ci sono tante persone che tutti i giorni svolgono un lavoro preziosissimo. Tanto impegno per un obiettivo comune: migliorare la qualità della vita delle persone gravemente malate. E offriamo questo servizio non solo in ospedale ma anche a domicilio e in hospice, in collaborazione e a sostegno di Usl Toscana Centro”.