Centrodestra e centrosinistra ancora alla ricerca del candidato giusto, ma il tempo inizia a stringere in vista delle Amministrative

E’ ancora un nulla di fatto: niente candidato sotto l’Albero, niente candidato nella calza della Befana. Anche se per centrodestra e centrosinistra la situazione appare (ma spesso l’apparenza inganna) molto diversa.

Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia (cui si è unito l’Udc, nella persona di Marco Falorni, un po’ a metà fra il suo Impegno Civico in consiglio comunale e il ruolo di rappresentate politico, anche candidato alle ultime elezioni nazionali) almeno formalmente appaiono “concilianti”: dopo la riunione dei giorni scorsi e il relativo comunicato sembrano voler condividere un percorso comune con l’area civica alleata in maggioranza, fuori e dentro il consiglio comunale. Ammesso e non concesso che questa disponibilità sia confermata poi nei fatti e ammesso che i partiti abbiano “una rosa di nomi”, il problema, però, pare sempre il solito. Manca “il” nome su cui puntare, anche dopo il “passo di lato” del sindaco Luigi De Mossi. Per questo, di fatto, è slittata la riunione fissata prima di Natale al prossimo 9 gennaio. “Prima un’altra riunione del centrodestra, poi quella con i civici” dicono i partiti. Quando si prende tempo in politica nove volte su dieci è perché ancora non si ha una soluzione. O, perlomeno, non si ha quella ritenuta giusta. Facile pensare che la stessa area civica possa in qualche modo tornare a riunirsi in preparazione della “sospirata” riunione plenaria. Rilanciando il nome Massimo Castagnini? Tutto è possibile. Il tempo, però, comincia a stringere. Come comincia a stringere per il centrosinistra e per il Pd, anch’essi a caccia di un candidato e stretti nella morsa di “primarie sì, primarie no”.

Un vero e proprio vicolo cieco per il Partito Democratico, incapace, almeno fin qui, di fare sintesi su un nome gradito e in balia delle richieste di Iep (Ernesto Campanini) o di Massimo Vita, che invocano da mesi le primarie e pronti ad andare da soli in caso di mancate consultazioni di quel tipo. Premesso che Sinistra Civica Ecologista potrebbe chiedere a Monica Barni di correre, il Pd però chi è pronto a schierare anche in caso di eventuali primarie? Alessandro Masi pare il più accreditato, dopo il “no, grazie” (almeno per adesso) di Massimo Bianchi. E Michele Vittori, ex Potere al popolo e rappresentante di Tertium Datur, alla fine parteciperà alle primarie di coalizione?

Senza dimenticare che sul tavolo c’è anche l’interlocuzione con Italia Viva, che pare pronta a far scendere in campo uno fra Stefano Scaramelli e Paola Piomboni, proponendo questi nomi proprio ai Dem. Anche il partito di Renzi ha però qualche grattacapo, perché Azione appare molto vicina a Emanuele Montomoli e non pare disposta a dialoghi con il Pd.

In tutto questo, oltre al professore, continua a muoversi Fabio Pacciani con la sua coalizione civica.

Per i partiti, insomma, nella calza c’è il carbone.

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