Scuole medie e superiori, le grandi sacrificate del sistema scolastico
Le vacanze sono appena iniziate, specialmente quelle dei professori delle scuole medie e superiori, impegnati fin adesso in corsi di recupero ed esami di maturità, ma i problemi delle scuole toscane non lasceranno pace alla regione Toscana neanche nel mese di Agosto. Come rileva il Corriere Fiorentino, la regione è già partita in quella che sa già essere una dura e lunga ricerca di docenti per poter iniziare e portare a termine il prossimo anno scolastico.
Sembra essere ormai la prassi, ma non lo è; una volta rientrati a scuola il 12 settembre i ragazzi rischiano di dover trascorrere ore seduti in classe senza che un docente gli sia assegnato anche per più settimane, perché, paradossalmente, nonostante l’abbondanza delle liste delle graduatorie, “non si trovano docenti”. Dopodiché, nel peggiore dei casi, i ragazzi saranno costretti a vedere professori supplenti alternarsi alla cattedra nell’insegnamento di una materia (prassi nociva per l’istruzione dei ragazzi), perché ai docenti iscritti alla graduatoria non è consentito accedere al posto di ruolo.
Questo è il modus operandi che ha imperato in Toscana negli ultimi anni e che vedremo in azione anche per l’anno scolastico 2022-2023. In questi giorni i docenti di ruolo stanno scegliendo le provincie e le scuole in cui preferirebbero operare; in Toscana sono disponibili circa 6.400 cattedre vacanti ma, secondo le stime dei sindacati, sarà difficile trovare più di 3.000 docenti di ruolo interessati a queste.
Per cui ci si aspetta di dover ricorrere ad altrettanti 3.000 professori precari che, in una specie di valzer delle monte, nella migliore delle ipotesi, avranno un contratto di lavoro annuale. Questo è dannoso (oltre che per i docenti precari stessi) per l’educazione e l’istruzione dei ragazzi, specialmente per quelli che hanno bisogno di insegnanti di sostegno, le cui cattedre sono spesso ricoperte da docenti non specializzati.
