Insieme al cantautore anche il Cavalier Mattia Villardita, il “supereroe di corsia” che vestito da Spiderman regala sorrisi ai piccoli degenti degli ospedali italiani

In occasione del suo concerto a Siena, poche ore prima di salire sul palco, il cantante Achille Lauro ha fatto visita all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, regalando preziosissimi momenti di allegria e spensieratezza ai piccoli degenti delle Scotte e alle loro famiglie.

Non una prima volta per Achille Lauro e Mattia Villardita, da tempo protagonisti di queste belle iniziative di solidarietà negli ospedali italiani: di grande impatto l’umanità e la sensibilità di un cantante come Achille Lauro, così come è toccante l’esperienza umana del Cavaliere Villardita, titolo conferitogli dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, proprio per le sue visite benefiche nelle pediatrie italiane, dopo un’infanzia segnata della malattia e da lunghe degenze all’ospedale Gaslini di Genova.

Achille Lauro e Mattia Villardita, accompagnati dalla dottoressa Francesca De Marco, direttore sanitario dell’Aou Senese, hanno visitato diversi reparti di degenza all’interno del Dipartimento della Donna e dei Bambini, diretto dal professor Mario Messina: Chirurgia pediatrica, diretta sempre dal professor Messina; Terapia Intensiva Neonatale, diretta dalla dottoressa Barbara Tomasini e Pediatria, diretta dal professor Salvatore Grosso. Inoltre la visita ha interessato anche il reparto di Neuropsichiatria Infantile diretto dal dottor Roberto Canitano, all’interno del Dipartimento di Salute Mentale e Organi di Senso diretto dal professor Andrea Fagiolini.

Siamo commossi e onorati di aver ricevuto una visita così speciale – ha commentato il direttore generale dell’Aou Senese, il professor Antonio Barretta -. Ringraziamo Achille Lauro e Mattia Villardita per averci fatto questa bellissima sorpresa: la loro presenza ha illuminato la giornata, dando forza, speranza e coraggio ai bambini e alle bambine, oltre che alle loro famiglie, che devono affrontare il sempre delicato momento del ricovero in ospedale”.

Irene Chiti
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