Era la sera del 13 gennaio 2012 quando alle 21.45 la nave Costa Concordia, in navigazione da Civitavecchia a Savona per una crociera nel Mediterraneo, urtò il più piccolo degli scogli de Le Scole a soli 500 metri dal porto dell’Isola del Giglio

Sono passati esattamente dieci anni dalla tragedia del Giglio. L’inchino della nave da crociera comandata da Schettino costò la vita a 32 persone.

I passeggeri si trovarono a vivere in quella notte una tragedia simile a quella vissuta negli anni ’30 con il Titanic, ed improvvisamente l’Isola del Giglio si ritrovò sotto i riflettori di tutto il mondo anche per i mesi avvenire.

Ci sono voluti oltre due anni e mezzo per rimuovere il relitto dalle coste su cui era rimasta arenata. Il 23 luglio 2014 la nave lasciò definitivamente l’Isola del Giglio per compiere il suo ultimo viaggio, direzione Genova. Non potendo ovviamente navigare da sola, la nave venne trainata e scortata da alcuni mezzi tecnici e ancora una volta fu un evento che ebbe una cassa di risonanza internazionale.

“Quella del 13 gennaio – afferma il sindaco Sergio Ortelli – sarà per noi una giornata intensa nel ricordo di un evento che ci ha investito all’improvviso, segnando la nostra esistenza, ma allo stesso tempo che ci ha permesso di lanciare un segnale al Mondo, che oltre ad accendere i riflettori su quanto stava accadendo e sul nostro spirito di fratellanza e di accoglienza, ha avuto una prova di come abbiamo saputo affrontare una tragedia come quella che si era abbattuta sul Giglio, rilanciando l’immagine dell’Italia e della sua capacità di superare un momento che non aveva precedenti. Dopo dieci anni l’Isola del Giglio guarda avanti e questo sarà un momento per farlo tutti insieme, con chi tornerà qui dopo il naufragio e con chi è stato protagonista di quelle prime ore convulse, ma anche dei giorni e mesi successivi fino alla rimozione del relitto”. Ne è nata una giornata di ricordo e di sguardo rivolto al futuro. Il Covid limiterà alcuni eventi nel numero di persone presenti, ma non fermerà la ricorrenza”. 

In questo decennale non mancheranno quindi le occasioni per ricordare e commemorare le vittime. Alle 13 le motovedette messe a disposizione si dirigeranno a Punta Gabbianara dove verrà deposta in mare una corona di fiori fornita dal Comune. Alle 21,30 si svolgerà la tradizionale processione con fiaccolata dalla Chiesa di Giglio Porto fino alla lapide commemorativa posta sul Molo di Levante e lì, alle 21,45 e 7 secondi è prevista la ‘tufata’, con il suono delle sirene delle imbarcazioni, seguita dalla preghiera per le vittime e dalla scopertura della lapide ‘preghiera del marinaio’. 

Irene Chiti
Il giornalismo è una professione che non si sceglie, è lui che sceglie te. Ho sempre creduto che il valore di un vero professionista sta nel fatto di mettersi completamente a servizio del "racconto", stare un passo indietro piuttosto che sentirsi gli attori di ciò che scriviamo. Noi siamo solo il tramite per far arrivare il "racconto". Per questo prendo in prestito le parole di Joseph Pulitzer per ricordare la raccomandazione più importante: "Presentalo brevemente così che possano leggerlo, chiaramente così che possano apprezzarlo, in maniera pittoresca che lo ricordino e soprattutto accuratamente, così che possano essere guidati dalla sua luce."

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