Come distinguerlo dall’influenza e come prevenirlo nei consigli del pediatra Francesco De Feo

Distanziamento, mascherina e gel sono queste le parole che, da quando la pandemia è entrata nelle nostre vite, sono divenute di uso quotidiano, parole che dovremmo continuare ad usare anche per quanto riguarda la prevenzione da virus respiratorio siciziale. Sono molte infatti le famiglie che si stanno trovando ad affrontare questa subdola bronchiolite, un virus stagionale la cui recrudescenza si è acuita quest’anno, portando ad un vero e proprio aumento nel numero dei ricoveri. Da parte dei pediatri continua senza sosta l’importante lavoro per aiutare le molte famiglie che hanno i propri figlia a casa con sintomi che, molto spesso, si confondono con il classico malanno di stagione. Ecco come agisce questo virus e quali sono le misure da adottare, nei consigli del pediatra Francesco De Feo, segretario provinciale Fimp.

“Questo virus – ha detto il pediatra – è una vecchia conoscenza, è di tipo para-influenzale e può colpire qualunque fascia di età ma è pericoloso nei neonati, specialmente se lattanti. Si trasmette come un classico virus influenzale, attraverso le goccioline di saliva infette, starnuti e colpi di tosse. Inizia in maniera subdola, per cui è difficile distinguere da quello che potrebbe essere un banale raffreddore o un’influenza. Ad allarmare i genitori è il progressivo decadimento delle condizioni generali del bambino: difficoltà ad alimentarsi, tosse che diventa secca e insistente, e il bambino poco reattivo”.

Per quanto riguarda l’aumento dei ricoveri: “L’ipotesi più accreditata tra studiosi e ricercatori è che nel periodo del lockdown siamo stati tutti lontani dai virus, ma i virus hanno comunque continuato a circolare. Questo pare abbia comportato una mancanza di risposta a livello di difese immunitarie e di difese anticorpali, e le fasce che sono più deboli sono proprio i neonati e i lattanti”.

Alcune semplici misure sono in grado di ridurre drasticamente la diffusione del virus: “Sono gli stessi consigli che servono per prevenire il Covid, e che valgono per tutte le malattie respiratorie: il distanziamento, l’uso della mascherina, lavarsi continuamente le mani, uso del gel e così via. Ma anche il soggiornare in ambienti chiusi è un aspetto di cui non si parla abbastanza ma andrebbe sottolineato, io sono solito ripetere che anche il tempo di esposizione al contagio è importante: si stima che un contatto sotto i 10 min difficilmente provoca poi l’infezione per cui si esorta ad essere un po’ più veloci nello nostre soste, e nei contatti con le persone”.

L’intervista al pediatra Francesco De Feo

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