Rischio di sciopero dei tabaccai scongiurato su tutto il territorio nazionale. La Federazione italiana tabaccai (Fit) è riuscita, infatti, a raggiungere un accordo con il Governo in vista dell’introduzione dell’obbligo di green pass base per accedere alle attività commerciali, che entrerà in vigore il 1 febbraio. Con una Faq del 26 gennaio il Governo ha previsto che il tabaccaio, come pure l’edicolante, possa effettuare dei controlli a campione. Rimane, quindi, l’obbligo di possesso di green pass base per accedere alle attività, ma i controlli potranno essere effettuati una tantum. Potranno accedere a queste attività coloro che sono in possesso di un tampone negativo, antigenico o molecolare entro le 48 ore, chi è vaccinato e chi è guarito da Covid. In caso di controllo da parte delle autorità rischierà la sanzione soltanto il cliente.

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Controllo Green Pass ingestibile in tabaccheria

Le operazioni di controllo del green pass per i clienti che entrano in una tabaccheria sarebbero state difficili da gestire e avrebbero messo a rischio diversi aspetti del lavoro dei tabaccai. Per questo la Fit, il sindacato principale di categoria, ha intrapreso un tavolo di trattative con il Governo avanzando alcune richieste e dichiarandosi pronti ad abbassare le saracinesche nel caso in cui non si fosse trovato un accordo. Questo rischio è stato scongiurato grazie a una trattativa con il sottosegretario al Ministero della Salute, Andrea Costa.

“Il Governo ha accolto le nostre istanze” racconta Marco Franci, presidente provinciale della Fit Siena “sull’inapplicabilità per le tabaccherie delle misure previste dal 1 febbraio. Noi non siamo contrari alle ragioni del Governo in merito alle misure anti contagio, ma queste erano inapplicabili come proposte nella prima stesura. Grazie al lavoro del Sottosegretario Costa abbiamo portato avanti un tavolo di trattative che ha portato a un compromesso: la possibilità di eseguire un controllo a campione dei clienti, sollevando i tabaccai dall’obbligo di dover controllare chiunque entrasse in tabaccheria. E’ stata compresa la difficoltà del controllo del green pass da parte del tabaccaio, che spesso lavora da solo”.

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Riconoscimento per la categoria dei tabaccai

La deroga concessa alle tabaccherie può essere vista anche come un riconoscimento alla categoria dei tabaccai, considerati fin dall’inizio della pandemia come “attività essenziali”. “Durante il tavolo di confronto” svela Franci “abbiamo ricordato che la categoria dei tabaccai in questi due anni di pandemia si è resa sempre disponibile, rimanendo in prima linea anche quando non si trovavano le mascherine, e ha contribuito con la propria rete ad assicurare servizi finanziari e postali ai cittadini. Siamo stati considerati attività essenziale per due anni e ci è stato riconosciuto un ruolo importante durante la pandemia, con la vendita delle mascherine a prezzi calmierati ad esempio. In questo ulteriore passaggio non ci sembrava giusto chiedere alla categoria uno sforzo di questo tipo”.

“La campionatura del green pass” aggiunge Franci “è un compromesso che soddisfa entrambe le parti: il green pass base rimane necessario per accedere alle tabaccherie, ma il tabaccaio è sollevato dall’obbligo del controllo all’ingresso, anche se può effettuare controlli a campione una volta che il cliente è all’interno del negozio. Se durante il controllo trova il cliente sprovvisto di green pass dovrà invitarlo ad uscire. Se durante un controllo delle forze dell’ordine un cliente non campionato risultasse sprovvisto di green pass, sarà sanzionato solo il cliente e non il tabaccaio. I tabaccai si impegnano comunque a garantire il controllo, ma non abbiamo quell’obbligo che renderebbe difficile il lavoro e ci esporrebbe a sanzioni”.

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Obbligo del green pass rafforzato per scommesse e slot machine

Resta, invece, l’obbligo del controllo green pass dei clienti per le tabaccherie che offrono servizi di scommesse e slot machine. Per poter giocare, soffermandosi necessariamente all’interno del negozio, il cliente dovrà esibire il green pass rafforzato e il tabaccaio ha l’obbligo di controllarlo prima di far iniziare il cliente a giocare. “Il cliente in questo caso staziona in tabaccheria, e quindi il tabaccaio ha l’obbligo di controllare il green pass per legge”.

Per tutte le altre operazioni, invece, il controllo sarà a campione. “Sarebbe stato improponibile per un tabaccaio” spiega Franci “controllare il green pass di tutti i clienti. Le operazioni in tabaccheria sono talmente veloci che lo stesso controllo del green pass rappresenterebbe un rallentamento dell’attività oltre a creare il rischio di assembramenti inutili fuori dal negozio. C’è poi un problema di sicurezza per il tabaccaio, che deve uscire dal banco per andare all’ingresso a controllare il green pass, lasciando di fatto il banco incustodito”.

Tabaccherie penalizzate dalla pandemia nonostante la loro essenzialità

Fin dall’inizio della pandemia le tabaccherie sono state considerate uno dei servizi essenziali per la comunità, rimanendo aperte anche in pieno lockdown. La loro essenzialità non è legata soltanto ai generi di monopolio, ma anche a tutta una serie di servizi che in questi anni hanno portato le tabaccherie a diventare un’alternativa a uffici postali e banche. “Abbiamo saputo dimostrare” dichiara Franci “la nostra capillarità sul territorio e la nostra essenzialità come categoria di vicinanza al cittadino in virtù dei servizi che offriamo. Questo ha dimostrato quanto sia importante il ruolo del tabaccaio in un contesto urbano”.

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Ciononostante, anche le tabaccherie hanno risentito della crisi economica legata alla pandemia. Non fa eccezione la situazione dei tabaccai di Siena e provincia. “Nella nostra zona” racconta Franci “i tabaccai si sono impegnati molto per cercare di sopravvivere. A causa delle restrizioni per la pandemia, però, ci sono alcune attività che stanno ancora soffrendo, in particolare quelle collocate nei centri storici. Anche al di fuori dei centri turistici, comunque, le tabaccherie risentono di quello che è l’andamento generale dell’economia. Siamo sempre attività essenziali, ma meno persone girano meno ne entrano in tabaccheria”.

Fit in dialogo costante con il Governo

La Federazione italiana tabaccai è impegnata da anni a sostenere l’attività delle tabaccherie e in questo delicato momento storico continua a confrontarsi con il Governo. “In questo momento” spiega Franci “la categoria si è prestata soprattutto a cercare di rimanere in piedi nonostante le difficoltà. Abbiamo cercato di sostenerci a vicenda e sostenere i cittadini. Sicuramente dovremo intervenire su alcuni punti, ma lo faremo in futuro. In questo momento ci siamo preoccupati di esserci e di garantire il nostro servizio”.

“La nostra categoria” conclude il presidente provinciale della Fit Siena “negli ultimi anni era stata messa un po’ in cattiva luce per il fatto che siamo venditori di fumo, gioco e altro. Con la pandemia si evince quanto invece questa categoria abbia un ruolo sociale: tanti cittadini si sono rivolti alle tabaccherie anche per le piccole esigenze quotidiane. Questo per noi è stato un punto di forza che in futuro sarà ribadito per trattare dei miglioramenti per tutta la categoria. Il sindacato di Siena è unito e lavora bene, sempre con l’obiettivo di darsi una mano a vicenda”.

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