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Luigi De Mossi

Potere al Popolo: “Presunzione di innocenza? Colpevolezza politica”

Di fronte “all’ennesimo terremoto a livello cittadino” e alle “posizioni insostenibili del sindaco e della giunta”, Potere al Popolo non riesce a fare a meno di chiederne pubblicamente le dimissioni.

Il sindaco di Siena Luigi De Mossi ha derubricato l’indagine per riciclaggio internazionale che sta facendo tremare la città e che coinvolge imprenditori, dipendenti e amministratori pubblici, dirigenti e politici, ad una vicenda ‘avulsa dalla vita pubblica’ della città” si apre così la nota di Potere al Popolo.

Il movimento politico sottolinea come “basterebbe questa dichiarazione per evidenziare l’inadeguatezza di un sindaco che è lì per demeriti altrui più che per meriti propri e della sua coalizione. Ma lui si sente prima avvocato che sindaco, di quelli che si scelgono con cura i casi da seguire: prima la difesa di due presunti stupratori, poi due omofobi (uno assessore all’istruzione del Comune) e ora la difesa di uno degli indagati nell’ambito dell’inchiesta per riciclaggio. Il tutto nel corso del suo mandato amministrativo, scelta come minimo eticamente discutibile”.

Potere al Popolo aggiunge il fatto che De Mossi guida una giunta che, “nel silenzio perpetuo della cosiddetta opposizione (segno che il degrado della città coinvolge tutti e ha radici lontane), si è fatta notare più che altro per esternalizzazioni a cooperative politicamente affini, nomine di consulenze esterne e ruoli nelle aziende partecipate secondo le solite logiche clientelari, gestione del bilancio comunale disastrosa”.

La richiesta del movimento è per questo inequivocabile “dimissioni del sindaco e della sua giunta subito!”.

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