Il commento del presidente della Fondazione sulla chiusura della mostra dedicata a Dalì

“Un anno fa, quando abbiamo riaperto il museo, abbiamo annunciato la chiusura della mostra di Dalì per il 30 aprile di quest’anno. Tanto è vero che non abbiamo preso nessuna prenotazione per maggio e i prossimi mesi con Ciao Ticket”. Per Ferruccio Carminati la questione “dell’improvvisa chiusura” delle Papesse è una falsa notizia.

Era scritto ovunque, persino sui taxi, che la mostra avrebbe chiuso il 30 aprile – continua il presidente della Fondazione Dalì -. La data di chiusura è scritta tuttora sulle risalite. Non c’è niente di strano, né tantomeno di misterioso. Perché stupirsi? Basta risalire a quanto scritto ormai da mesi e si vedrà che la data era stabilita da tempo”.

La mostra di Salvador Dalì, con la quale l’amministrazione De Mossi aveva riaperto il palazzo delle Papesse chiuso da una ventina di anni, inizialmente sarebbe dovuta rimanere aperta per un periodo dai quattro ai sei mesi. Poi, considerata la buona accoglienza ricevuta da parte dei visitatori, era stata prorogata addirittura in tempo di Covid, per un’apertura totale di tre anni e mezzo.

“Ora sto pensando ad altri progetti per Siena – continua Carminati – che appena saranno definiti verranno comunicati”. I dodici dipendenti erano stati assunti con un contratto a termine fino al 30 aprile e, non appena la Fondazione Dalì aprirà i nuovi battenti, saranno le prime persone a venire coinvolte.

“Non si può rinunciare alla professionalità dei lavoratori, acquisita in questi anni di apertura della mostra alle Papesse – conclude Carminati – il nostro intendimento è rimanere a Siena con una presenza costante e continuativa”.

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