La tassa di soggiorno può aumentare fino a dieci euro: significa che una famiglia per stare una settimana a Siena può spendere 280 euro in più

La manovra rischia di diventare una stangata per tutto il settore turistico. Sulla base di un emendamento, l’aliquota della tassa di soggiorno può aumentare fino a 10 euro a persona per notte nelle città che hanno avuto presenze turistiche venti volte superiori a quelle dei residenti. Una tassa che quindi pesa molto sui gruppi e su coloro che decidono di soggiornare più a lungo. Una famiglia una settimana in vacanza in una delle mete turistiche più gettonate d’Italia rischia di costare 280 euro in più rispetto a prima Le città che potrebbero applicare l’aumento al momento sono Venezia, Firenze, Rimini, Verbania, Pisa e per l’appunto Siena.

In base alla norma, il calcolo deve essere fatto attraverso le rilevazioni Istat per il triennio 2023-2025 tenendo in considerazione le presenze del triennio 2017-2019, in modo tale da non prendere in esame gli anni della pandemia. Come riporta il Fatto Quotidiano, il Centro Studi Turistici di Firenze ha rilevato che nella città del Palio tra il 2017 e il 2019 ci sono stati in media un milione di visitatori per circa 50mila abitanti e da gennaio ha la facoltà di aumentare l’aliquota. La situazione preoccupa molto le associazioni del settore. Rossella Lezzi, presidente di Federalberghi Siena, sulle colonne della Nazione, ha spiegato che spetta al Comune decidere su quali tipologie di strutture far gravare l’imposta e ha ribadito che da anni le associazioni di categoria chiedono l’abolizione di questa tassa, i cui introiti non finiscono solo in minima parte nelle tasche del settore turistico.

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