La commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi ha affidato ai reparti specializzati dei Carabinieri del Racis e del Ros le nuove perizie

Torneranno a Rocca Salimbeni per un nuovo sopralluogo e per consentire tutti gli accertamenti richiesti ai carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche e del Ros di Roma, sulla morte di David Rossi.

La commissione parlamentare d’inchiesta ha infatti deciso di affidare a questi reparti specializzati 49 quesiti che sono emersi sul caso Rossi, tra i quali la ricostruzione, mediante l’impiego di un manichino antropomorfo virtuale, della caduta dell’allora capo della comunicazione di Banca Mps dalla finestra del suo ufficio, nonché l’esecuzione, anche attraverso l’analisi dei video disponibili, di una serie di altri approfondimenti.

“Nessuna ipotesi deve essere lasciata inesplorata”, ha detto il presidente della commissione Zanettin, che in conferenza stampa è stato affiancato dal Comandante del Ros Pasquale Angelo Santo e dal generale Riccardo Sciuto, comandante del Racis.

“Torneremo nell’ufficio di Rossi  – ha spiegato Sciuto – con un laser scanner 3D in grado di ricostruire nei minimi dettagli la ‘scena del crimine’ ed useremo un software di ultima generazione per simulare la caduta del corpo nel vuoto”.

Sempre i militari del Racis si occuperanno degli accertamenti informatici sul computer di Rossi e su tutti gli altri dispositivi che aveva in uso:

  • accertare il tempo di utilizzo del pc e l’esatta attività svolta dal pc del Rossi il giorno 6 marzo (studio della copia forense dell’hard disk);
  • verificare il grado di approfondimento delle analisi svolte sui supporti informatici sequestrati al dott. Rossi (pc, pennette usb, cellulari);
  • accertare se siano state fatte analisi dei dati cancellati;vista la presenza di profilo linkedin (ancora attualmente esistente), profilo facebook (chiuso dal fratello Ranieri), di metodi di pagamento paypal (riferito in audizione Tognazzi), di facetime e account apple, si richiede di verificare quali indirizzi di posta elettronica avesse nella disponibilità il Rossi, in base ai dati contenuti nei pc in uso (client di posta, webmail, ecc.). Ove ancora possibile si chiede di estrarne il contenuto;
  • descrivere le immagini forensi di tutti i dispositivi nella disponibilità del dott. Rossi, dall’analisi dell’agenda di outlook e della rubrica telefonica;
  • individuare a chi corrispondano i numeri telefonici sotto nomi di fantasia, es. a chi corrisponda l’utenza con nome “bin laden”;
  • verificare da quale dispositivo sia stata formata ed inviata la mail con oggetto “HELP!” e come contenuto la presunta dichiarazione dell’intenzione dell’imminente suicidio del Rossi, indirizzata a Viola, e riferire tutte le informazioni relative alla mail medesima;
  • con riguardo al video della precipitazione, riferire se all’epoca fosse possibile prelevare i dati dal dispositivo in maniera sicura senza modifica di metadati e se è stata corretta la procedura di prelievo applicata, in particolare, illustrando le ragioni per cui non sia stata adottata una copia forense dei supporti informatici.

Al Reparto Indagini Tecniche del Ros invece è affidata una serie di accertamenti su tutti i tabulati e le utenze telefoniche delle persone che in un modo o nell’altro abbiano avuto a che fare con la morte di Rossi.

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