Gli studenti contestano una direttiva della Scuola di Economia e Management dell’Università di Siena, che precluderebbe la possibilità agli studenti di rifiutare il voto d’esame

Da settimane all’Università di Siena è diventata oggetto di discussione una direttiva emanata dal Consiglio Direttivo della Scuola di Economia e Management che precluderebbe la possibilità agli studenti di rifiutare il voto d’esame.

“Giunti oramai alle porte della sessione estiva, tale provvedimento è divenuto certezza – scrivono in una nota i rappresentanti degli studenti di Economia Gioventù Universitaria – , e gli studenti non potranno più esprimere una preferenza negativa o positiva sul voto conferito, ma saranno obbligati ad accettare la valutazione assegnata. Ebbene, la Scuola di Economia e Management (SEM) dell’Università degli Studi di Siena ha intenzione di negare agli studenti il sacrosanto diritto al rifiuto del voto.

L’opinione degli studenti in merito è ampiamente contraria, alla luce anche della poca, se non inesistente, trasparenza con cui si è agito.

Il fondamento di questa discutibile decisione sembra derivare dalle classifiche stilate dagli istituti di valutazione nazionali, che combinano i dati relativi ai tempi e alle medie dei voti, per fornire i loro giudizi sulle Università italiane. Pare che coloro che frequentano i corsi di laurea magistrale afferenti alla SEM siano studenti particolarmente meritevoli (la maggioranza riesce a raggiungere la lode in sede di laurea), ma i tempi per raggiungere tali risultati sono lunghi: si stima che nei corsi di laurea di magistrale si arrivi, in media, a raddoppiare i tempi canonici.

Tanti studenti che si trovano ad un passo dalla laurea vedono cadere le loro certezze e non percepiscono l’apprezzamento dovuto per l’impegno profuso. Nonostante ciò, continuano a non essere presi in considerazione, anzi si vedono negare diritti sacrosanti, su cui fino a ieri non c’era nemmeno bisogno di discutere.

I rappresentanti degli studenti eletti presso gli organi afferenti al polo universitario economico, con zelo, hanno presentato un’infinità di proposte alternative, che impedissero l’operatività della direttiva in questione.

Si è instaurato un acceso confronto con la SEM, la quale – nonostante tale decisione non porterà alcun beneficio, ma al più impatterà in maniera significativamente negativa sulle immatricolazioni dei prossimi anni – si è mostrata sorda rispetto alle richieste di chi conosce e vive gli ambienti studenteschi.

Non mancano, in proposito, forti preoccupazioni dagli studenti iscritti ai corsi di laurea triennale, i quali, stante l’irremovibilità della SEM, saranno costretti, con estremo rammarico, a scegliere corsi di laurea fuori dalla città di Siena, abbandonando una realtà universitaria che, fino ad ora, faceva della tutela dello studente uno dei suoi capisaldi.

A questo punto non resta che domandarsi: tutto questo gioverà alla stessa Università degli studi di Siena? Sarebbe proprio il caso di tutelare una volta per tutte la possibilità che uno/a studente/essa si presenti agli appelli d’esame quante volte ritiene opportuno, lasciandogli la discrezionalità di cui è titolare in merito alla possibilità di non accettare valutazioni poco gradite?

Ci sono ancora tantissimi ragazzi che credono in quello fanno ed è il caso che l’Università si accorga presto della ingiusta decisione presa e faccia un mea culpa, rimettendo al centro delle discussioni il vero protagonista: lo studente”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui