La campionessa europea dei 10.000 metri, settima donna più veloce al mondo nella maratona, parteciperà alla gara di domani ad Ampugnano e si racconta alla Gazzetta di Siena
Tutti gli occhi andranno alla sfida tra i due gioielli dell’atletica italiana, Eyob Faniel, primatista azzurro della maratona, e Yemen Crippa, detentore di larga parte dei primati su pista nel mezzofondo (3.000, 5.000 e 10.000 metri), che cercheranno di battere il record nazionale di 1.00.20 di Rachid Berradi. Ma alla prima edizione della Tuscany Camp Half Marathon, mezza maratona che si terrà questa domenica nell’inedito scenario dello scalo di Ampugnano (è stato ricavato un circuito di circa 5 km da ripetere per 4 volte) parteciperanno anche altri campioni sportivi. Tra le donne, per esempio, c’è un nome di richiamo internazionale, l’israeliana di origini keniote Lonah Salpeter (foto: Ronit Cohen), campionessa europea dei 10.000 metri e specialista di maratona (lo scorso anno a Tokyo ha realizzato il record del percorso, 2.17.45, che l’ha portata ad essere la settima migliore atleta al mondo di sempre sulla distanza), pronta a partecipare alle Olimpiadi di Tokyo con l’ambizione di arrivare a medaglia.
“La gara di domenica, come del resto la maggior parte delle gare a cui ho partecipato dopo la maratona di Tokyo nel marzo 2020, sarà una sorta di test in gara – racconta alla Gazzetta di Siena Lonah Salpeter – mi sono preparata molto bene allenandomi in altura in Kenya (dove è nata, prima di trasferirsi per lavoro in Israele, ndr), a tal punto da ambire a migliorare il mio record personale, per la mezza maratona di metà febbraio negli Emirati Arabi. Un gran peccato sia stata annullata. Ammetto che non essendo stata a conoscenza prima di venerdì sera dell’esistenza di questa gara, non arrivo con la stessa preparazione. I piani dopo la cancellazione della RAK prevedevano un test sulla maratona in Israele, senza velleità, ma giusto per mantenermi mentalmente attiva. L’idea è di correre domenica 10 km a ritmo sostenuto, per poi vedere per quanto altro reggo ancora”.
Sul percorso di Ampugnano “ho visto nel video che mi ha spedito la mia agente che è di quelli rapidi, ideale anche per la maratona – continua Salpeter – la grande rete, che costeggia la pista è stata la prima cosa che ho notato. Se “bolla deve essere”, questo è sicuro un ottimo modo per confinarci e farci gareggiare in sicurezza. Mancherà il pubblico a incitarci e supportarci e non incrocerò gli sguardi degli amatori, tesissimi e eccitai prima di ogni gara. Mi manca tutto questo, lo ammetto!”. “Chissà se ci sarà della musica, lo scoprirò domenica – prosegue la campionessa israeliana – in realtà quando gareggio poi sono molto concentrata su me stessa… e poi ho il mio “asso nella manica”: penso a mio figlio Roy che da casa fa il tifo per me e che non vedo di riabbracciare martedì, dopo tutte quelle settimane in Kenya, senza sapere quando l’aeroporto di Tel Aviv avrebbe realmente riaperto le porte”.
“Purtroppo non ho avuto ancora la possibilità di visitare Siena, città di cui ho sentito parlare molto per la sua architettura – sottolinea Salpeter – l’anno scorso la mia agente mi aveva raccomandato di fare una tappa lì, ma il viaggio da Sestriere al centro Coni in Toscana in auto, con tempi compressi, non mi ha permesso di fermarmi a fare la turista. Con il senno di poi, mi mangio le mani. Viaggiare è ancora complicato durante la pandemia, ma sicuramente desidero venire come turista con mio figlio e mio marito appena sarà possibile. Siamo rimasti colpiti dalla bellezza di Firenze che abbiamo visitato in lungo e in largo dopo aver corso la maratona e ora che Roy è più grandino ci teniamo a fargli scoprire le bellezze e i sapori del mondo”.
