Home Notizie Sport Bellandi (Acn Siena): “Stadio? A febbraio primo confronto con le istituzioni, poi...

    Bellandi (Acn Siena): “Stadio? A febbraio primo confronto con le istituzioni, poi partiamo”

    Il vicepresidente del Siena: “Argilli e Voria uomini della società, Gilardino splendida persona. Serve una mentalità diversa per il calcio di oggi. Grandi investimenti della società: l’obiettivo rimane la serie C da subito”

    Stadio, rosa, mercato, Argilli e Voria, ma anche campo. E’ intervento a tutto tondo, durante “RESport Weekend – Angolo dilettanti” su Radio Epicentro e su Gazzetta di Siena, il vicepresidente del Siena Andrea Bellandi, che ha fatto il punto a tutto tondo sul Siena, dalla rosa al mercato, passando dal campionato e dai progetti sullo stadio.

    San Donato. “Il San Donato – ha detto Andrea Bellandi – ha giocato una sola partita al mese, in pratica. Un problema derivato dall’incapacità della Lega di gestire uno straccio di protocollo fino a metà dicembre. Adesso c’è un protocollo che prevede tamponi rapidi, che però non sono molto affidabile, soprattutto se si usano prodotti non idonei, per cui possono capitare situazioni come con le Badesse la scorsa settimana: sono stati trovati positivi giocatori che in realtà non lo erano. Di certo noi avremo cinque partite da qui a fine gennaio, a febbraio ne avremo sei in 28 giorni”.


    La preparazione. “La preparazione – ha proseguito Bellandi – è falsata da programmi che saltano il sabato. Poi si vive una situazione particolare, come vediamo anche in serie A. Fare previsioni sulla prossima giornata è praticamente impossibile, figuriamoci poi per quella successiva. Rose ampie? Non solo, anche con la rosa ampia ci sono situazioni in cui, come per noi adesso, sostituire un difensore diventa un problema. La casualità è un elemento fondamentale, poi nell’arco di un campionato i valori emergono, ma difficile capirli adesso Il mese di marzo potrebbe essere quello decisivo per definire tutti i recuperi, poi aprile e maggio speriamo di andare avanti in maniera regolare. Le rivali? Il Gavorrano ha avuto il miglior gioco contro di noi fin qui, di quelle che non abbiamo visto è il Trastevere che sta facendo meglio, poi il Tiferno Lerchi è lì, anche se non ha un grande gioco”.

    Gilardino. “Ci siamo trovati – ha spiegato Bellandi per quanto riguarda l’avvicendamento del mister – per il primo allenamento il 10 settembre, prima partita 27 settembre: il tempo era pochissimo. La rosa è stata composta dal ds e da lui. La definizione della rosa è stata complicata dal poco tempo a disposizione, vedremo in seguito i ritocchi da fare, ma il gruppo garantisce in pieno lo sviluppo del campionato da capolista. Il resto appartiene a un calcio moderno che è fatto di situazioni nuove: abbiamo una proprietà estera che ha una holding che gestisce quattro società di calcio, fra cui Riga e Noah. Le aspettative sono di carattere organizzativo: c’è una rete di tecnici, ci vuole un grande dialogo, all’interno di un’azienda nessuno esce dalla propria casella. E’ necessario confrontarsi: le aziende funzionano così. Un principio con il quale un campione del mondo, un uomo eccezionale e umile si è scontrato. Ci siamo lasciati nella maniera migliore per non far nascere incomprensioni nel futuro e non guarderei tanto a gennaio, la questione per noi era partita dopo la prima decade di dicembre, all’interno dello staff tecnico verticistico, che chiede e ha chiesto informazioni su infortunati, strategie e gioco. Comprendere questo tipo di ragionamento rimarrà più facile da parte di Argilli e Voria. L’improvvisazione non esiste in una situazione di questo genere. Gilardino ha esperienza e grandi idee, ma anche l’Udinese è strutturata in questo modo”.

    I giocatori. “Da parte dei giocatori – ha raccontato ancora Bellandi – non c’è stata festa, ma con il passare delle ore hanno capito che tutto questo fa parte del gioco, Gilardino è stato un signore anche quando è andato via: ha caricato la squadra, ha dato indicazioni ad Argilli. Le parole usate dalla società nella nota ufficiale hanno sottolineato come il rapporto fra noi e Gilardino rimanga sano. Cambio a fine stagione? Il mercato è adesso, uno dei nostri è stato contattato dalla serie B, dobbiamo adesso ora stringere i rapporti. Dal 1 marzo inizia la contrattualizzazione in vista del prossimo anno, ma bisogna iniziare prima, non siamo nei professionisti e non abbiamo garanzie. Abbiamo la necessità di pensare alla serie C, senza presunzione, anzi ci vuole la capacità di adeguarsi alla categoria”.

    Argilli e Voria. “Argilli e Voria – ha annunciato ancora Bellandi – hanno totale autonomia fino alla fine del mese. Fanno parte dell’azienda, non saranno mai esonerati. La società bisogna che guardi anche verso allenatori esperti di serie D; cioè a italiani che l’hanno fatta, ma la holding ha a disposizione anche tecnici esteri. Un tipo di valutazione che verrà fatta successivamente. Pensiamo solo a San Donato. Non sono a tempo determinato, hanno la loro scrivania e la conserveranno. Mi auguro che non ritornino a quella scrivania, ma è escluso che questa società faccia a meno di loro in ogni caso”.

    Gli investimenti. “Abbiamo investito tanto – ha proseguito Bellandi -, stiamo pensando a uno stadio da serie B in tre anni, anche se non vuol dire pensare alla serie B in tre anni. Il calcio uscirà dal Covid in maniera disastrosa, diventa complicato pianificare il futuro: vale per tutto il calcio. Intanto sono stati messi tanti soldi in serie D per arrivare prima possibile alla serie C. Mercato? Argilli ha preso la squadra adesso e faremo chiarezza su cosa manca a questa rosa. In serie C c’è un fiorente mercato dovuto al fatto di tante società con un dissesto finanziario in atto. Di giovani siamo pieni e sono anche di qualità, cerchiamo giocatori pronti ed esperti, come diceva Gilardino, non abbiamo più tempo di aspettare. Li cerchiamo, vediamo cosa accade”.

    Il mercato. “Difficile pensare di abbandonare i ragazzi di proprietà– ha detto per quanto riguarda l’attuale rosa – Stanno crescendo giorno per giorno, sfido chiunque a dire che Martina è lo stesso che avevamo visto a Scandicci per fare un esempio. Gibilterra aveva sette giornate di squalifica, ma tutti hanno visto perché lo abbiamo preso. La sensazione è di avere un gruppo straordinario. Poi ci sono gli over che vengono tutti da una categoria superiore, difficili da lasciare. Abbiamo fatto alcune scommesse su alcuni giocatori che non stavano giocando: o perché infortunati o per altri motivi. Una scommessa vinta è su Narduzzo, per fare un altro esempio: quanti portieri del genere in serie B? Quindi per ora li vorrei tenere tutti. Il mercato di adesso? Non appartiene a me questo tipo di scelta, il metodo lo abbiamo individuato”.

    Stadio. “Quando è stata assegnata la squadra dal sindaco, uno degli elementi era stadio e progettazione dell’area intorno allo stadio, su una base di criteri – ha concluso Andrea Bellandi – Abbiamo poi l’impegno a realizzare dei lavori sulla tribuna coperta per un milione e mezzo di euro. La società ha deciso che invece di spendere questi soldi a fondo perduto, di iniziare subito di una nuova tribuna coperta, che avrà dei vincoli. Sarà necessario riqualificare la tribuna coperta come minimo e poi se possibile estenderla. Per fare questo c’è bisogno di una progettazione complessiva. Questo per consentire la possibilità di giocare sempre allo stadio di Siena. A questo scopo portiamo qua la società calcio Udinese che ha sottoscritto un accordo che funziona come una collaborazione determinata dalla loro progettualità per costruire lo stadio a Udine. Sono stati cioè superati da loro tutti gli ostacoli burocratici, è stata elaborata una metodologia che affronteremo già dal primo febbraio assieme alle istituzioni senesi. Sarà una prima occasione per capire se le nostre istituzioni concordano di quel tipo di iter. Non è fattibile l’idea di azzerare l’attuale stadio, ma faremo lavori con lo stadio che rimanga aperto. Non emigreremo La capienza è un fatto economico: 25mila è una capienza che porta fino alla Champion’s Leaugue, a 18mila va bene anche la serie A. Quando il Comune ha assegnato il titolo a questo gruppo lo ha fatto perché c’era la volontà di riqualificare lo stadio, ma anche la Fortezza. La volontà politica c’è, poi iter e gradimento hanno bisogno di un confronto. La Durio non è fallita, non ha iscritto la squadra in serie C, aveva tanti gruppi interessati. E anche successivamente si sono fatti avanti almeno otto gruppi”.

    Ecco la trasmissione di Radio Epicentro e Gazzetta di Siena.

    Nessun commento

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui

    Exit mobile version