Cartolerie centro

Le cartolerie del centro senese sono aperte ma stanno affrontando questi primi giorni di zona rossa con grande difficoltà. Pochi clienti e niente ristori, ecco cosa chiedono i titolari delle cartolerie

Sono aperte ma stanno affrontando questi primi giorni di zona rossa con grande difficoltà. Le cartolerie del centro senese, dopo la ripresa del periodo estivo, si ritrovano a vivere una situazione simile a quella della prima ondata pandemica, con una forte differenza: si avvina il periodo natalizio e la gente in giro è davvero poca. A questo va aggiunto che, essendo attività aperte, non verranno risarcite con eventuali ristori. Insomma, oltre al danno la beffa.

E’ un primo giorno della settimana strano, pochi clienti e tanta preoccupazione per i prossimi mesi: “Come primo giorno di zona rossa sta andando malissimo, sono entrati pochissimi clienti -è il racconto di un titolare che a fine giornata affronta la dura realtà –oggi avrò fatto 30 euro”.

La verità è che per molti stare aperti rischia di diventare una rimessa: “Io sono aperto perché abito qui accanto, se dovessi già solo prendere la macchina per spostarmi non mi converrebbe aprire”. Alcuni ammettono: “Siamo aperti con difficoltà”.

Altri, invece, pur di sbarcare il lunario stanno sperimentando nuovi modi: “Ci siamo organizzati online con spedizioni in tutto il mondo. Siamo infatti anche un ufficio di posta privata quindi spediamo pacchi, offriamo tanti servizi, non solo prodotti”. Anche se quasi tutti concordano: “l’e-commerce non potrà mai sostituire la vendita vera e propria”.

Nel frattempo si avvicina il Natale e la speranza, da parte dei commercianti, che questa fase di zona rossa passi in fretta: “Siamo positivi per il periodo natalizio, speriamo venga più gente”. Sempre che non si verifichi ciò che è accaduto a fine estate: “C’era stata un po’ di ripresa soprattutto con l’inizio della scuola. Poi però basta un niente per crollare”.

Le cartolerie, infatti, che fondano la loro ragion d’essere sugli studenti, stanno vedendo crollare un indotto importantissimo. Con la didattica a distanza, prevista per medie e superiori della zona rossa ma anche per le università, di studenti in giro ce ne sono davvero pochi.

Per queste ragioni, diversi titolari delle cartolerie chiedono a gran voce di essere considerati tanto quanto le altre categorie, i cui codici Ateco sono inseriti nell’elenco delle attività da ristorare: “Speriamo che nel Decreto ristori ter ci diano qualcosa perché così è impossibile andare avanti. Vogliamo essere considerati uguali agli altri, che aiutino anche noi”.

Le interviste ai titolari delle cartolerie del centro

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