Alessandro Maestrini fa una richiesta su Fb: “Basta interviste, mi dedico alla famiglia”

“Cari colleghi, lavoro anch’io nel mondo dei media, e so benissimo cosa significhi avere “il capo” che ti chiede di portare a casa un pezzo, e di farlo in fretta. Conosco bene la soddisfazione che si prova quando si porta a termine con successo la missione. Sono io il primo, quando mi trovo dalla vostra parte, ad arrabbiarmi se qualcuno rifiuta un’intervista. Penso: “sono solo 2 minuti, che gli costa?”.” Così Alessandro Maestrini, il videomaker perugino che ha ripreso l’incidente di Alex Zanardi di venerdì scorso a Perugia, scrive sul proprio profilo Facebook.

“Il destino ha voluto che fossi io a riprendere l’incidente di Alex – aggiunge -. E per qualche giorno mi trovo dall’altra parte. E’ vero, sono un testimone oculare, ed in quanto tale ho ritenuto doveroso comunicare a diverse testate i due aspetti più importanti di quanto ho visto e filmato: il camionista non ha alcuna responsabilità nell’accaduto; Alex non stava filmando con il cellulare al momento dell’incidente“.

“Ora però credo di essere apparso quanto basta – aggiunge – e di aver descritto, spesso ripetendomi, quanto ho visto e vissuto. Non voglio che quanto è accaduto ad Alex si trasformi in una passerella per me. L’immagine del post è uno screenshot del mio telefono (mostra alcune telefonate, anche da numero anonimo, ndr)negli ultimi due giorni ho ricevuto incessantemente telefonate da numeri sconosciuti o non in rubrica. Se rispondessi a tutti, e se a tutti concedessi quei famosi due minuti, non avrei più tempo per vivere, per lavorare, per dedicarmi alla mia famiglia. Chi ha provato a chiamarmi avrà notato che il mio cellulare è sempre acceso, e lo è perché è collegato ad un dispositivo salvavita indossato da un mio stretto familiare. In caso di urgenza, mi avverte con una notifica. Per questo è sempre acceso con la suoneria attiva. Vi prego di tener conto di quanto ho scritto, scusatemi se non posso accontentare tutti, e utilizzate, quando possibile, un’intervista che ho già rilasciato ad un/una collega del vostro editore. Credo che adesso l’unica cosa necessaria sia sperare il meglio per Alex”.

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