Alla base della decisione l’aumento del costo dei materiali. Cassa integrazione per oltre trecento dipendenti

La Whirlpool di Siena resterà chiusa per un’altra settimana. Secondo quanto riporta il Corriere di Siena, lo stabilimento di viale Toselli effettuerà un’altra settimana di stop nel mese di settembre e quindi sarà necessario il ricorso alla cassa integrazione per trecento dipendenti. La fabbrica era già stata chiusa tre settimane nel mese di agosto, una in più rispetto a quelle normalmente concesse per le ferie. La notizia è stata comunicata dai vertici locali del gruppo nell’ultimo incontro aziendale avvenuto nei giorni scorsi.

Inoltre, la produzione del sito senese verrà ridotta fino a 400mila pezzi, un numero inferiore rispetto ai 520mila del 2021 e alla prima stima prevista per quest’anno, che parlava di 420mila pezzi. Si arriverà quindi a produrre 120mila pezzi in meno rispetto al 2021.

Alla base di questa chiusura di settembre c’è la crisi della domanda, ridotta ulteriormente negli ultimi mesi, e nel solito problema dell’aumento del costo di materiali e materie prime dovuto alla guerra in Ucraina. A pesare però è soprattutto “revisione strategica in Europa, Africa e Medio Oriente” annunciata dai vertici del gruppo statunitense in primavera e che fa temere la chiusura definitiva dello stabilimento in un futuro prossimo.

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