La puntata settimanale di “Squilli la Fè” nella riserva naturale di Radicondoli, dove sono ospitati i barberi di Piazza che nessuno dimentica

La prima convenzione, tra il Comune di Siena e quello che era il Corpo Forestale dello Stato fu firmata nel 1991. Ben trent’anni fa. E fu decisamente una grande idea quella che fece nascere il Pensionario dei Cavalli del Palio di Siena, oggi gestito dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Siena.

Il Centro di ospitalità è situato nella Riserva naturale statale di Palazzo di Radicondoli ed è un luogo che testimonia l’unicità di Siena ed il suo amore per i cavalli. Ci siamo stati per l’appuntamento settimanale di Gazzetta di SienaSquilli la fè“.

“Qui vengono accolti i cavalli che hanno riportato infortuni in Piazza del Campo, oppure barberi che si siano particolarmente distinti nel Palio e per i quali i proprietari abbiano richiesto l’intervento del Comune di Siena il loro mantenimento “a vita”, ci spiega il Tenente Colonnello Carlo Saveri, Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Siena.

“Attualmente sono in pensione cinque cavalli – aggiunge l’appuntato scelto Francesca Manfredi, Comandante Nucleo Carabinieri Tutela Biodiversità di Falsini: qui ci sono El Diablos, Emilzatopec, Elisir Logudoro (vincitore del palio di agosto del 2008 con Giuseppe Zedde detto Gingillo nel Bruco ndr) e Reynard King (infortunatosi nel palio di agosto del 2016, quando correva nella Giraffa con Sebastiano Murtas detto Grandine, che al secondo giro si accorse dell’infortunio e si fermò, consentendo che il cavallo fosse subito soccorso ndr) mentre Zullina che per tanti anni ha fatto la fattrice al Pensionario, è ospitata presso un’altra sede a Monteriggioni”.

“Reyard King è il più giovane ed è quello che ora comanda il gruppo – ci spiega Nunzio Pieraccini, uno degli operai che materialmente accudisce i cavalli ogni giorno – ma fino a che c’è stato, il capobranco era Altoprato (è morto poche settimane fa ndr), anche se vecchietto, li metteva tutti in riga”.

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