Violenza donne

Annamaria Rallo, presidente dell’associazione “Donna Chiama Donna” presenta i dati annuali: con il lockdown molte donne costrette a tacere e a subire violenze, molte invece le richieste di aiuto durante l’estate.

A Siena sono 23 le donne che nel periodo tra marzo e giugno 2020, durante il lockdown, sono state vittime di violenza, a differenza delle 10 registrate nello stesso periodo del 2019. Un dato che, purtroppo, non può tenere conto delle richieste di aiuto da parte di tutte le restanti donne che, convivendo con il maltrattante, sono state costrette a tacere e subire.

Violenze di ogni tipo, soprattutto fisiche e psicologiche che durante il lockdown sono rimaste inascoltate. Come ci spiega la presidente dell’associazione Donna Chiama Donna, Annamaria Rallo: “La situazione era difficile per le vittime perché non riuscivano nemmeno a fare una chiamata al 1522

L’iter, infatti, che molte donne devono seguire per “rinascere” parte proprio da quel numero: “E’ un percorso lungo -spiega – ma parte tutto dal centralino nazionale, attraverso la chiamata da parte delle vittime al numero 1522. Qui viene indicato il centro antiviolenza più vicino. Viene in seguito fissato un appuntamento ed eseguito un colloquio in presenza di due operatrici formate ad hoc.

Un sostegno personalizzato che talvolta prevede misure più complesse: “Se ci sono problemi lievi si interviene anche solo con una conversazione, perché siamo come amiche. In altri casi però possono subentrare le forze dell’ordine oppure, se ci sono emergenze o in presenza di minori, intervengono i servizi sociali e si prosegue con la messa in sicurezza presso una abitazione segreta per la donna vittima”:

Per capire l’esposizione agli abusi che molte donne hanno subito vivendo chiuse in casa, basta interpretare i dati forniti dall’associazione: sono 45 i casi di richieste d’aiuto nel 2020 mentre nel 2019 il dato si aggirava intorno ai 75.

Con l’estate invece, la situazione è cambiata: “Una volta concluso il primo lockdown sono arrivate le prime telefonate. Infatti -continua la presidente Rallo- dentro casa, nella convivenza era impossibile comunicare” . Adesso in una situazione di semi-lockdown con la zona rossa, i casi si sono nuovamente contratti e il silenzio del centralino rischia di tornare assordante.

“Per questo motivo -conclude la presidente- è necessario intercettare le richieste di aiuto anche quando non ci sono situazioni di emergenza eclatanti. Donna Chiama Donna è al servizio di tutte le donne che subiscono maltrattamenti e soprusi ma anche per una semplice conversazione”. Il numero da chiamare per situazioni simili è 34272220188, oppure il numero nazionale 1522.

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