Alla Dante Alighieri un cortometraggio per descrivere le conseguenze della violenza sulle donne. Un filmato che arriverà nelle scuole

E’ stato proiettato questo pomeriggio nella scuola Dante Alighieri il cortometraggio “Quando le donne sono uccise dall’indifferenza”. Finanziato dall’associazione centro storico, ha avuto la sua anteprima nazionale l’8 settembre a Palazzo Patrizi e ha poi iniziato un percorso di diffusione tra gli studenti, fino ad essere richiesto anche a Piombino. La protagonista del filmato è il soprano Cristina Ferri, che ia microfoni della Gazzetta di Siena ha raccontato il significato dell’opera.

“Il messaggio è che la violenza di per sé non è mai tanto dura quanto lo sono le sue conseguenze – afferma Cristina Ferri -. Per una donna che subisce una violenza si creano situazioni a catena: perde il lavoro, le amicizie, i legami del mondo esterno si chiudono. Nei casi più gravi si sfocia in un femminicidio. Questo cortometraggio parla di una persona che subisce violenze per tanto tempo e trova in suo figlio l’unica forza per il riscatto. E’ stato girato tutto in un giorno solo, con la regia di Franco Zappalà, anche se poi è stato montato in seguito. E’ stato bravo soprattutto il bimbo che interpretava mio figlio, Lorenzo, perchè è stato chiamato all’ultimo momento. Un plauso va fatto anche ai figuranti dell’Unione Corale di Siena“.

Recitare in questo cortometraggio non è stato affatto semplice: “Ho provato una sensazione brutta, anche perchè ho attinto da situazioni mie personali e non nego che alla fine della giornata ero totalmente esausta e svuotata – racconta Cristina Ferri -. In alcune inquadrature ho dovuto piangere sul serio, non essendo un’attrice professionista. E’ diverso e quindi è stato veramente catartico, ne sono uscita uno straccio, le ultime scene sono molto forti”.

L’obiettivo è quello di lanciare un messaggio diretto soprattutto ai più giovani: “Trovare la forza di denunciare è fondamentale – spiega Cristina Ferri -, ma ci sono tutta una serie di situazioni che non si tengono in considerazione nel dibattito pubblico ma sono molto importanti, perchè contribuiscono a creare questa piaga. Quindi voglio portare questo tema ai giovani per fare un piccolo dibattito in modo semplice e diretto. Viviamo in una società in cui queste cose succedono perchè i traumi nascono durante l’adolescenza, come la morte di un genitore, e creano le crepe in cui poi si inserisce la violenza”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui