Chianti al secondo posto tra le scelte di vino più amate. E tra lockdown e restrizioni, si beve meno, ma si punta alla qualità

L’emergenza sanitaria da Covid-19, il distanziamento sociale e il tendenziale calo dei consumi interni – è inevitabile – influiscono sui consumi fuori casa. A farne le spese, anche un settore fondamentale per l’economia italiana come quello del vino, che pesa per il 17% sulle vendite complessive del settore ‘beverage’ nel nostro Paese. Ma gli italiani non rinunciano a un buon calice: si beve meno, è vero, ma si ricerca di più la qualità.

Questo, almeno, rivela una ricerca condotta dalla Rome Business School, la business school a maggior presenza internazionale in Italia con studenti provenienti da 150 Paesi. Boom di vini biologici e di grandi etichette, tra cui non può mancare – e come potrebbe essere altrimenti? – la Toscana. Il Chianti, infatti, è al secondo posto nella speciale classifica dei vini più popolari d’Italia preceduto soltanto dal Lambrusco. Sempre il Chianti, invece, si aggiudica il gradino più alto del podio in termine di vendite in valore. Bene anche bianchi e bollicine, dal Franciacorta al Pinot, passando anche per il Vermentino Sardo.

E per quanto riguarda i consumi? Anche in questo caso, la Toscana è tra i primi posti. Secondo una stima su dati Istat infatti, nel 2020 tra le regioni italiane con il più alto tasso di consumo di vino ci sono proprio Toscana, Valle D’Aosta e Umbria.

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