Zorba dal 12 al 15 novembre rappresenterà il fuoriprogramma del palinsesto della “Tv del Festival della Salute”

Zorba è un format televisivo. Diffuso da mesi sulle piattaforme social del Festival della Salute e del Green Social Festival, oltre a una miriade di televisioni regionali che hanno accettato di ripeterne il segnale. Ventidue trasmissioni settimanali che hanno portato sugli schermi i personaggi più eterogenei. Si va dallo scrittore Giuseppe Cederna al cantante Tiziano Ferro, dall’allenatore Marco Berruto al cabarettista Diego Parassole, impegnatosi in tandem con il pediatra senese Carlo Bellieni, dal giornalista Rai Luca Bottura al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal comico Giovanni Storti al medico Luca Revelli del Policlinico Gemelli. Si è parlato di vaccini, economia circolare, sviluppo sostenibile, fake news, donazione del sangue etc.
 

Zorba testimonia l’esempio di come una difficoltà sia trasformabile in opportunità. La trasmissione ha esordito con cinquemila ascolti fino a raggiungere nel corso delle ventidue puntate decine di migliaia di followers a ogni nuovo argomento trattato.
 

Zorba dal 12 al 15 novembre rappresenterà il fuoriprogramma del palinsesto della “Tv del Festival della Salute”. Per conoscerne meglio i contenuti che andranno in replica abbiamo contattato l’anchorman di Zorba che è Franz Campi, cantautore e conduttore da anni impegnatosi a fianco del  Green Social Festival e del Festival della Salute.
 

“Sono anche un giornalista che si è entusiasmato e appassionato a tematiche così importanti per la salute del mondo e della collettività – ci dice -. Quando il rigore del lock-down ci ha fatto comprendere che il Green Social Festival non era allestibile e che lo stesso Festival della Salute era a rischio, abbiamo pensato con Paolo Amabile della Good Event, ideatore di entrambe le manifestazioni, di scrivere un vero e proprio programma televisivo. Siamo soddisfatti e il seguito crescente ottenuto dalle ventidue puntate ci ha confermato di aver fatto centro”.
 

Comici, cantanti, politici, tecnici, medici e sportivi si sono alternati toccando le tematiche più varie. “In tema di responsabilità ambientale ero ferrato – dice Franz Campi –: da anni sono responsabile del portale Ambiente della Regione Emilia Romagna, ma il settore medico è stato una vera scoperta. Incontri sempre sorprendenti che hanno allargato veramente il mio modo di pensare sulla Sanità italiana, fatta da professionisti che lavorano con competenza e passione. Si tratta di una prateria immensa da conoscere e, averla percorsa sullo sfondo della vicenda Covid, ci ha portato a comprendere anche tutti i difetti e i grandi problemi che ci sono in questo settore. Guardando al sistema con sguardo complessivo vediamo eccellenze mondiali e crepe che rivelano difficoltà enormi”.
 

Per favore spiegaci i contenuti che rivedremmo grazie a Zorba…
 

“E’ stato molto centrato sulla prevenzione. E’ fondamentale non sovraccaricare in questo periodo il sistema sanitario e lo si ottiene controllando ciascuno la propria salute e cambiando stili di vita. Anch’io lo sto facendo, dopo essermi confrontato con tantissimi luminari che mi hanno offerto uno sguardo completamente nuovo sulla medicina e le prospettive che ci sono grazie alle nuove tecnologie”.
 

E i personaggi che più ti hanno impressionato?
 

“Sicuramente il professor Luca Revelli, endocrinologo di Roma con una passione unica per il mare che ci ha dato una grande mano a mettere insieme dibattiti di grossa importanza. Vorrei citare Padre Philip Larrey della Lateranense che ho scoperto essere un grande appassionato di basket come me. Altro personaggio è il professor Giovanni Boniolo, accademico di Ferrara specializzato in Medical Humanities, anche lui ex giocatore di basket”.
 

Per concludere, arrivi a Siena da Basket City e non trovi più la Mens Sana dei vecchi tempi. Quali emozioni ti suscita? E di che sponda sei?
 

“Mah, sono principalmente un uomo di sport. Ho giocato all’inizio nella Fortitudo ma anche il campionato juniores nella Virtus. Sono comunque un tifoso della Effe per la quale ho scritto l’inno, l’anno dello scudetto, con Gaetano Curreri degli Stadio. Mi ricordo gli scontri con Siena e mi spiace che alcune realtà importanti, oggi, non siano più nella platea della Serie A. Ma dirò una cosa diversa: i tifosi della Mens Sana non devono patire l’onta di essere compatiti. Un giorno torneranno dove meritano e quindi io di una città così bella come Siena amo più il Palio che il basket. A tutti il mio invito è di seguire il Festival della Salute per imparare a restare sani”.

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