Prosegue il battibecco a distanza tra il consigliere comunale e le associazioni sul Piano Operativo

Prosegue il battibecco a distanza tra Bruno Valentini e le associazioni Confesercenti e Confcommercio sul Piano Operativo del comune di Siena. Ecco la replica del consigliere comunale

“Leggo sulla stampa l’intervento di Confesercenti e Confcommercio che commentano indispettiti una mia dichiarazione con la quale avevo concordato con le loro critiche verso la proliferazione di medie e grandi superfici di vendita che l’attuale Amministrazione intenderebbe rendere possibile a Siena.

In sostanza, non gradiscono che gli abbia dato ragione. Al contempo, scrivono che la metà di quelle previsioni è figlia della programmazione della precedente Amministrazione. Premesso che, se fosse vero, si tratterebbe comunque del doppio (!), sono opportune alcune precisazioni.

Ogni previsione urbanistica relativa al Comune di Siena ha preso corpo solo con l’adozione del Piano Operativo, avvenuta ad inizio 2020, e pertanto ogni indirizzo precedente poteva decadere od essere confermato liberamente.

Entrando nel merito, innanzitutto – come spiegato più volte – la possibilità di trasformazione in super ed ipermercati degli stabilimenti abbandonati ad Isola d’Arbia è frutto di leggi nazionali di liberalizzazione che la Regione ed i Comuni possono solo gestire al meglio.

Nella delibera di Giunta del 2014 si prendeva atto di tale situazione, condizionando però questo cambio di destinazione a  requisiti di accessibilità e viabilità. In parole povere, senza aver terminato le infrastrutture stradali che consentano di bypassare la attuale Cassia, niente da fare.

E questa condizione nel Piano Operativo adottato finora non c’è. Sulle volumetrie ex Gas Int in via Simone Martini ho già spiegato che la mia Giunta aveva trattato con Sei Toscana la vendita dell’area per trasferirvi la propria sede e che l’operazione non era andata in porto solo per il temporaneo commissariamento della società. Ed a conferma di questo orientamento avevamo prorogato la locazione a Sei Toscana, che è ancora l’attuale affittuario e che avrebbe un enorme problema di movimentazione dei rifiuti raccolti in città se dovesse andarsene.

Per quanto riguarda la possibilità di un’area commerciale in zona Fontebecci, è stata la mia Amministrazione a vincere la causa contro un aumento della superficie di vendita da 800 a 1500, ma l’adeguamento dello strumento urbanistico non poteva avvenire che con l’adozione del Piano Operativo: pertanto state bussando alla porta sbagliata.

Infine, mi si accusa di non aver aperto prima un confronto pubblico sul tema, visto che le osservazione delle due Associazioni sono state inviate ai capigruppo dal 3 agosto scorso.

Purtroppo vi devo spiegare che le vostre e le altrui osservazioni sono coperte da formali obblighi di riservatezza, che verranno meno solo con l’inizio dei lavori di commissione. Di conseguenza, io e gli altri consiglieri comunali le abbiamo potute commentare solo dopo il vostro comunicato di tre giorni fa.

In conclusione, al di là delle dispute politiche, in gioco c’è il futuro della rete commerciale della nostra città, soprattutto delle centinaia di negozi che sono già in estrema difficoltà.

Non mi sembra davvero il momento di aprire ad una invasione di grandi market che snaturerebbero l’identità di Siena, come già avvenuto in tante altre città italiane”. 

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