Simone Bezzini risponde alle numerose interrogazioni sul fronte Piano vaccinale della Regione

La problematica dell’anticipo delle vaccinazioni rispetto al Piano nazionale per le persone con gravi disabilità è stata posta per ben due volte in Conferenza Stato Regioni ed il ministro della Salute, Roberto Speranza, si è impegnato a fare una valutazione di opportunità insieme alla struttura tecnica del ministero e all’Istituto superiore di sanità. Il ministro ha comunque precisato che a fronte di una pandemia che causa migliaia di morti fra i soggetti più anziani ricoverati in terapia intensiva, è necessario proteggere in primis questi soggetti. C’è comunque un tavolo di lavoro al ministero per individuare altri soggetti fragili, cui dare la precedenza nella fase due. E’ quanto dichiarato dall’assessore alla Sanità della Toscana, Simone Bezzini, in Aula durante la risposta a numerose interrogazioni sul fronte Piano vaccinale della Regione. Bezzini ha osservato che il tema delle fasce di priorità deve fare i conti con la quantità di vaccini disponibili. Nello scenario attuale è difficile immaginare qualunque integrazione rispetto alle priorità già individuate. “Se ci sarà un aumento delle dosi disponibili – ha affermato – ferme restando le direttive nazionali, potremo integrare con altre categorie di persone” ha risposto all’atto presentato dal portavoce dell’opposizione, Marco Landi, che si è detto “rammaricato”.

“Il Piano di vaccinazione per il Covid 19 è di livello nazionale e per molte variabili la Regione dipende dal quello centrale, soprattutto per gli approvvigionamenti, che vengono definiti dalla struttura commissariale” ha puntualizzato Bezzini rispondendo ad un’interrogazione di Marco Stella (Forza Italia). A metà dicembre scorso alle Regioni è stato comunicato che le consegne del primo vaccino disponibile, cioè Pfizer, sarebbero avvenute il 27 dello stesso mese, con il primo invio vero la settimana successiva, e che poi sarebbero proseguite a cadenza settimanale. Su questa base sono state programmate le prime vaccinazioni. Il programma è stato rispettato fino al 16 gennaio, quando è stato comunicato che la consegna del 18 sarebbe stata posticipata e avrebbe subito una riduzione: per la Toscana è stata del 36 per cento.

“Sono arrivate 29mila 250 dosi – ha detto l’assessore – che saranno utilizzate solo per la seconda somministrazione, E’ prevista nei prossimi giorni l’ulteriore fornitura di vaccino Moderna, che dovrebbe attestarsi intorno alle 4mila dosi, destinate al personale dell’emergenza”. Conseguentemente la chiusura della Fase uno, prevista per febbraio, è probabile che slitterà. La Fase tre avrà tre vaccini a disposizione: Pfizer, Moderna e AstraZeneca, che non è ancora stato autorizzato dall’Ema. Stella ha augurato “in bocca al lupo’ all’assessore per quello che lo aspetta.

Su indicazione del ministero della Salute, la Regione Toscana ha attivato un nuovo servizio, collegato all’app Immuni, che consente ai cittadini che hanno fatto il tampone molecolare, di segnalare la loro positività al Covid-19 autonomamente, tramite un call center dedicato, che risponde al numero verde 800912419. Ad ogni tampone molecolare fatto, ciascun cittadino riceve un codice univoco nazionale ‘CUN’, che deve essere comunicato al call center solo da coloro che hanno già installato Immuni prima di risultare positivi.

Attraverso il call center è possibile avvisare altre persone, che già usano l’app, sulla propria positività. L’iniziativa che non ha convinto Francesco Torselli (Fratelli d’Italia), che ha parlato, nell’interrogazione presentata, di “pubblicità ingannevole del Governo italiano sul sito della Regione Toscana”. “Dal momento che si tratta di comunicazione istituzionale – ha replicato l’assessore Bezzini – la Regione ha accolto le indicazioni del ministero ed utilizzato i materiali di comunicazione forniti che, in quanto tali, sono elaborati dagli enti preposti, cui spettano le valutazioni” . “Non è accettabile che una scritta ‘tampone molecolare positivo’ compaia ad un soggetto preoccupato per la sua salute, che, dopo aver inserito le proprie credenziali, cerca un referto medico” ha osservato Torselli. “Non si può collocare lì una pubblicità all’app Immuni” ha concluso.

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