Via italiana al vaccino: Repubblica rivela che la possibilità di produrre anti Covid a Rosia è valutata dal ministero della salute

Vaccini anti Covid da produrre a Rosia, nello stabilimento di Gsk. Un’ipotesi che torna “di moda” anche negli ultimi giorni. Il ministero della Salute sarebbe pronto a finanziaria la produzione, per incentivare la produzione italiana, anche in vista dell’ipotizzabile necessità di vaccini nei prossimi mesi.

“A Gsk pensa il ministero alla Salute per avviare una collaborazione che potrebbe darci le dosi a inizio 2022. Da Siena non confermano, ma si dicono disposti a collaborare”. Lo scrive questa mattina il quotidiano “La Repubblica”, corroborando le voci secondo le quali la “via italiana al vaccino anti Covid” passerebbe anche da Rosia.

“La multinazionale collabora con Sanofi e Medicago – si legge – , alle quali darà un adiuvante per il loro vaccino. Ma lavora anche con Curevac per produrre due vaccini a Rna nel suo stabilimento in Belgio. Uno sarebbe efficace anche contro le varianti del coronavirus. A Rosia c’è il più grande stabilimento per i vaccini nel nostro Paese: fornisce dosi contro la meningite a tutto il mondo. Un’ipotesi è aiutare l’azienda, anche economicamente a realizzare una nuova linea produttiva per il Covid. Con gli investimenti, l’Italia si assicurerebbe una quota di dosi extra rispetto alla suddivisione tra i paesi europei. Però bisogna muoversi per superare la concorrenza di altri due paesi del continente che vorrebbero la produzione sul loro territorio”.

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