Insieme a lui anche l’Orchestra da Camera i Filarmonici di Roma. Il concerto sarà preceduto da una seduta mattutina di prove aperte dedicate agli studenti

Martedì 21 febbraio, alle 21 sul palco del Teatro dei Rinnovati di Siena, si apre il cartellone degli eventi musicali speciali per le celebrazioni del Centenario delle attività concertistiche dell’Accademia Musicale Chigiana. Protagonista della serata sarà il Maestro Uto Ughi che si esibirà al violino accanto all’Orchestra da Camera i Filarmonici di Roma – realtà musicale nata per iniziativa di alcuni componenti dell’Orchestra da camera di Santa Cecilia, con all’attivo esecuzioni sotto la bacchetta dei più importanti direttori d’orchestra di tutto il mondo – per il primo dei quattordici concertiche si terranno lungo un arco di tempo che dal 21 febbraio 2023 arriverà alla primavera 2024.

Il concerto propone in programma la Sonata in do maggiore dalle Sei sonate a quattro di Gioachino Rossini (1792 – 1868), il Preludio e Allegro in mi minore nello stile di Pugnani di Fritz Kreisler (1865-1972), il Concerto in la maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791), Introduzione e Rondo capriccioso op. 28 di Camille Saint-Saëns (1835 – 1921), la Fantasia da concerto sulla Carmen op. 25 di Pablo de Sarasate (1844 – 1908).

Il concerto sarà preceduto da una seduta mattutina di prove aperte dedicate agli studenti senesi, testimonianza di come i festeggiamenti per il Centenario si propongano non solo come un momento celebrativo, ma come un’occasione per coinvolgere culturalmente in maniera attiva il tessuto sociale e cittadino di Siena.

«Lo speciale calendario dedicato alle celebrazioni del Centenario delle attività concertistiche dell’Accademia si apre con un appuntamento prestigioso: accanto ai Filarmonici di Roma il maestro Uto Ughi, nome fortemente voluto da questa amministrazione e che certamente regalerà le grandi emozioni che città e Chigiana si meritano per i cento anni delle attività concertistiche di questa istituzione famosa in tutto il mondo» afferma Luigi De Mossi, Sindaco di Siena.

«Dopo aver inaugurato il programma delle Celebrazioni del Centenario delle attività concertistiche della Chigiana il 18 novembre 2022 – afferma il Presidente dell’Accademia Musicale Chigiana Carlo Rossi – siamo lieti ora di poter dare l’avvio al programma di eventi speciali musicali curato dal Maestro Uto Ughi. Ringrazio il Comune di Siena per il contributo finanziario deliberato a sostegno delle Celebrazioni e in particolare per la realizzazione di questi eventi speciali, supporto che consolida l’intensa e proficua collaborazione già in atto fra le due istituzioni».

«Siena e la Chigiana si proiettano ancora di più al centro della scena internazionale e del panorama artistico-culturale con questa serie di eventi che si aprirà proprio con il concerto di Uto Ughi – dichiara Pasquale Colella, Assessore alla Cultura di Siena. – Un calendario ricco di appuntamenti e di manifestazioni che coinvolgerà tutta la città».

La serata si aprirà sulle note della Sonata in do maggiore dalle Sei sonate a quattro, per due violini, violoncello e contrabbasso, composte da Gioachino Rossini nel 1804, ancora dodicenne, durante le vacanze estive a Ravenna in casa della famiglia Triossi. Rossini, che di lì a poco avrebbe conosciuto e assimilato lo stile compositivo di Haydn e Mozart e avrebbe imparato i segreti dell’arte del contrappunto, si ispira al modello della scuola italiana, scoprendo il gusto per la melodia, che si muove su un accompagnamento strumentale essenziale. Freschezza e originalità sono i punti forti di questo ciclo di composizioni, sintomatico del futuro grande operista che cambierà le sorti del teatro musicale dell’Ottocento.

Seguirà il Preludio e Allegro in mi minore nello stile di Pugnani di Fritz Kreisler, violinista virtuoso e compositore austriaco poi naturalizzato statunitense. L’opera si muove su due livelli: l’esplorazione virtuosistica da un lato e il ricalco della musica del passato dall’altro. Il brano fa parte di una serie di opere proposte al pubblico dallo stesso autore in un primo momento quali trascrizioni di autori classici come Vivaldi, Corelli e Pugnani. Solo nel 1935 Kreisler ne rivendicò la paternità, suscitando non poco scalpore tra pubblico e critica.

Il Concerto per violino e orchestra n. 5 in la maggiore K 219 di Wolfgang Amadeus Mozart. Composto nel 1775 e ultimato il 20 dicembre, è l’ultimo concerto per violino attribuibile con certezza al genio di Salisburgo, all’epoca diciannovenne. Il Concerto n. 5 è tra i più popolari del repertorio, caratterizzato da una ricchezza tematica e da un elevato grado di complessità, fino al Rondeau finale, in stile “turco”.

L’Introduzione e rondò capriccioso in la minore op.28 è una delle opere più popolari di Camille Saint-Saëns, che rivela la sua vocazione classicista e l’interesse per la musica spagnola, che condivideva con alcuni colleghi del suo tempo quali Edouard Lalo e Georges Bizet. Risale al 1859 il primo incontro tra il compositore francese e il prodigioso violinista spagnolo Pablo de Sarasate, che ancora quindicenne, chiese a Saint-Saëns di scrivere per lui un concerto per violino e nacque così il Concerto per violino n.1 in la maggiore op.20. Quattro anni più tardi Saint-Saëns gli dedica una seconda opera: Introduction et Rondo capriccioso en la mineur per violino e orchestra, che Sarasate avrebbe interpretato per la prima volta nel 1867.  La sua melodia iniziale, malinconica e commovente, accompagnata dall’orchestra in modo molto morbido e il Rondò invece, con la melodia composta in tempo di habanera, in cui è evidente l’omaggio al folklore spagnolo, alternata a episodi sempre diversi e sempre nuovi, rendono il brano particolarmente riconoscibile. L’opera si conclude con una coda estremamente trascinante, che mette in luce il virtuosismo del violinista, molto ammirato da Saint-Saëns.

Di Pablo de Sarasate, la Fantasia da concerto sulla Carmen op.25 ebbe un tale successo da diventare, dal momento della sua composizione nel 1883, il brano violinistico più popolare della sua epoca. Sarasate cita e arricchisce di abbellimenti i passaggi più conosciuti dell’opéra-comique di George Bizet tratta dalla novella “Carmen” di Prosper Mérimée, opera che colpì il pubblico parigino per la sua trama violenta e i personaggi passionali.

Uto Ughi suona con un violino Guarneri del Gesù del 1744, che possiede un suono caldo dal timbro scuro ed è forse uno dei più bei “Guarneri” esistenti, e con uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer” perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata.

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