“Sono misure indispensabili per i Comuni”
Le dichiarazioni di Stefano Scaramelli (Italia Viva), vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, riguardo la presentazione della Legge Scaramelli sul governo del territorio.
“Meno burocrazia, minori costi, più sviluppo. Opere pubbliche comunali nuove e più veloci da realizzare. Cartografie regionali a disposizione dei Comuni al fine di uniformare i quadri conoscitivi. Dimezzamento dei tempi di realizzazione per uno strumento urbanistico comunale”. A dirlo Stefano Scaramelli, che rottama la Legge Marson. A Palazzo del Pegaso oggi la presentazione della Legge Scaramelli sul governo del territorio che riscrive totalmente la Marson, già modificata e negli anni al centro di più polemiche, per “accrescere le potenzialità del ricco patrimonio di centri minori e borghi che caratterizza il territorio toscano”.
Scaramelli nella proposta di legge oltre a prevedere meno burocrazia, minori costi e maggiore sviluppo, prevede il piano urbanistico comunale unico (Pucu) per i Comuni sotto i 10mila abitanti. Ovvero per 181 Comuni su 273 Comuni toscani, circa il 70% del territorio regionale.
“Via il piano strutturale e il piano operativo per i Comuni sotto i 10mila abitanti – spiega Scaramelli – la legge semplifica prevedendo la dotazione solo di un piano urbanistico comunale unico. Sono una serie di misure indispensabili per i Comuni, che possono innalzare anche la qualità della vita delle persone che non hanno abbandonato questi luoghi”.
Maurizio Sguanci, Consigliere regionale di Italia Viva, sottolinea che “questa legge è in favore dei Comuni, che spesso hanno difficoltà in materia di pianificazione territoriale, dei professionisti che operano in questo settore, delle imprese e dei lavoratori che possono trarne nuove prospetti-ve e opportunità. Non solo vogliamo contribuire a ridare vita ai piccoli centri – conclude Sguanci – ma anche alla ripresa economica con atti concreti e tangibili”.
Un approccio al governo del territorio completamente diverso quindi, in discontinuità, rispetto agli ultimi dieci anni che mira a coniugare paesaggio, sostenibilità e ripopolamento dei piccoli Comuni. “Dobbiamo accrescere le potenzialità del ricco patrimonio di centri minori e borghi che caratterizza il territorio toscano – spiega Scaramelli, che aggiunge – la pandemia ha messo in evidenza la qualità della vita dei piccoli Comuni, se supportati da infrastrutture adeguate. Ma i Comuni possono continuare ad essere abitati, ad avere nuova centralità nelle scelte abitative, solo se la Regione riesce a garantire sviluppo, servizi, cura del patrimonio pubblico e possibilità di coniugare vita e lavoro. Al paradigma della decrescita felice propugnato dalla Legge Marson contrapponiamo la crescita responsabile, la partecipazione di tutti gli attori sociali, la salvaguardia dei beni comuni territoriali e del paesaggio”.