I nuovi iscritti aumentano nonostante la didattica a distanza, e nella crisi il Rettore Frati vede i frutti degli investimenti sulla ricerca. “Restiamo aperti sia con la gialla che con l’arancione”

Ancora incerto il colore che caratterizzerà la regione Toscana e il paese intero per il mese di gennaio, nonostante questo l’istruzione non si ferma e della situazione dell’Università di Siena ci ha parlato il Magnifico Rettore Francesco Frati.

L’università resta aperta sia in zona gialla che in zona arancione – ha spiegato – ciò significa laboratori, dipartimenti, biblioteche e sale di studio aperte agli studenti. La didattica frontale è ammessa, invece, soltanto per gli studenti dei primi anni e per i corsi poco numerosi. Se la nostra regione entrerà in una di queste zone, come sembra, dopo l’epifania sarà questa la modalità che adotteremo per tutto gennaio. Il discorso, però, è articolato, poiché i tempi di lezione dell’ultimo mese del semestre sono diversi per ogni dipartimento. Tenuto conto della situazione, e tenuto conto dello svolgimento degli esami in via telematica, verosimilmente continueremo ad erogare le lezioni a distanza, consentendo però alle situazioni particolari la possibilità di seguire le lezioni in presenza. Un approccio duale che permetta di usufruire delle lezioni sia in aula che via computer”.

Questa possibilità offerta dall’Università degli Studi di Siena ha riscosso successo fra gli studenti, dando modo ai professori e allo stesso Rettore di trovarlo quasi un surplus in una situazione come quella che stiamo vivendo. L’opportunità di poter scegliere se recarsi in aula o seguire la lezione attraverso i propri dispositivi ha dato così modo agli iscritti di adattare ancora di più a loro stessi il proprio percorso di studi.

“Io stesso tengo un corso con un numero contenuto di studenti – ha aggiunto Frati – all’inizio del semestre avevo circa il 60% dei miei studenti in presenza, e il restante 40% intento a seguire a distanza. Nell’ultima fase, quando per un breve periodo siamo tornati in zona arancione, sono stati molti meno gli studenti in aula. Verosimilmente ciò è stato dovuto al precedente ritorno alle proprie famiglie a causa della zona rossa. A questo punto non posso fare previsioni su quanti studenti torneranno in città per questo ultimo mese del semestre, probabilmente molti attenderanno l’inizio della sessione, ma se ancora essa dovesse svolgersi a distanza potrebbero addirittura tornare per l’inizio del secondo semestre. Speriamo che da marzo sia consentita almeno l’erogazione in forma duale delle lezioni, in parte frontalmente e in parte a distanza”.

La possibilità di recarsi a lezione si è rivelata essere una parte importante della vita universitaria, e ancor più apprezzata è stata l’opportunità di poter frequentare la biblioteca e gli altri ambienti sociali dell’università, un valore aggiunto che ha senza dubbio aiutato a livello psicologico gli studenti, in special modo i fuori sede.

La possibilità anche solo di seguire la diretta streaming delle lezioni da uno degli ambienti universitari anziché dalla propria camera ha contribuito a far rimanere in città diversi studenti. Molti di loro hanno vissuto, e vivono, lo studiare come fuori sede a Siena come un’opportunità a tutto tondo, e non sarebbe per me una sorpresa scoprire che in molti torneranno già prima di febbraio pur con la sessione d’esame a distanza. L’ultimo passo da compiere sarà infatti quello di riportare gli esami e gli esami di laurea in presenza, ma tutto dipende dalla situazione epidemiologica nazionale.

Francesco Frati ha analizzato particolarmente questo punto, ritenendo come “un valore aggiunto quello di avere la possibilità di vivere un ambiente sociale nel mondo universitario post 2020. Si è visto come attraverso uno schermo si possano apprendere le nozioni offerte anche dai professori più rinomati, e la forza della nostra università, e della maggioranza delle università italiane, è proprio la possibilità di relazionarsi frontalmente con un professore, di sentire di far parte di una comunità studentesca viva”.

Figlio di questa situazione di vivibilità universitaria è il trend in crescita delle immatricolazioni al primo anno dei corsi di laurea e al primo anno delle magistrali, che hanno superato quelle degli anni passati.

Alcuni dei nostri corsi di studio stanno registrando incrementi molto significativi, più del 50% in più di iscritti rispetto allo scorso anno – ha sottolineato il Rettore – Il contesto di scienze della vita in particolar modo sta riscontrando un notevole successo, figlio degli investimenti che nel corso degli anni sono stati fatti da parte dell’università, dell’ospedale, della Fondazione Tls, della regione Toscana e della città di Siena. Sono stati molti gli attestati di stima che sono arrivati grazie anche al lavoro portato avanti dal professor Rappuoli all’interno del contesto di Tls, citato anche dal Presidente del Consiglio durante le festività natalizie. Il ruolo così rilevante di Siena nel contesto nazionale ed internazionale è senza dubbio riconosciuto, e probabilmente gli studenti che sentono una vocazione in questo ambito hanno rivolto l’attenzione alla nostra università. Uno dei corsi magistrali che ha più incrementato i propri numeri è, non a caso, quello di Biologia Sanitaria”.

Siena è stata la dimostrazione tangibile di quanto gli investimenti da parte della città e della regione nell’ambito delle scienze della vita, in tempi non sospetti, sia stata una scelta lungimirante.

Il miglior modo per esser pronti a contrastare una pandemia o una difficoltà futura di qualsiasi genere è investire sulla conoscenza. Il messaggio che più volte abbiamo mandato dall’inizio dell’emergenza è stato quello di investire sulle proprie competenze, sulla propria istruzione, su se stessi, e il numero in crescita degli immatricolati ci sta dando prova che i giovani hanno ascoltato le nostre parole. Speriamo che questo trend positivo continui anche in futuro”.

Francesca Bonelli Grisostomi
Scrivere sempre, scrivere nonostante, scrivere e basta. ᴄ̴ᴏ̴ɢ̴ɪ̴ᴛ̴ᴏ̴ sᴄʀɪʙᴏ ᴇʀɢᴏ sᴜᴍ

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