Ancora una volta l’università di Siena sostiene al meglio il percorso formativo dello studente con Unis-IA, il network che permetterà studi innovativi

Nasce all’Università di Siena la rete Unis-IA, network tra laboratori di ricerca per lo studio, l’indagine e lo sviluppo di applicazioni sui temi dell’Intelligenza Artificiale. Il progetto coinvolge venticinque gruppi di ricerca che spaziano in tutte le discipline, dall’ingegneria alla medicina, dalle scienze della vita alle scienze aziendali, dal marketing e l’economia alla comunicazione, passando per l’archeologia e la didattica. Obiettivo della rete è il coordinamento e la collaborazione tra i gruppi dell’Ateneo per favorire l’attrazione di studenti, ricercatori, aziende, finanziamenti, e la progettazione di attività ricerca e di trasferimento tecnologico in questo campo.

“È un network interno all’Università di Siena, che mette insieme laboratori di diversi dipartimenti, che hanno l’obiettivo di studiare progetti nei quali l’intelligenza artificiale possa essere di supporto a tante discipline. Partecipano al network non soltanto dipartimenti tecnologici, ma anche di area umanistica e storica perché le metologie dell’intelligenza artificiale possono essere un valido supporto anche a discipline tradizionalmente meno vocate a queste tecnologie. I differenti gruppi di ricerca dovranno far conoscere quali sono gli obiettivi delle loro ricerche e i nostri esperti dell’intelligenza artificiale, dovranno studiare, implementare, sviluppare quegli strumenti che possono aiutarli a rispondere meglio a questi interrogativi di ricerca”. Risponde il Rettore dell’Università di Siena Francesco Frati.

Il grande e pervasivo tema dell’Intelligenza Artificiale è già protagonista di interessanti iniziative in collaborazione con altri enti e istituzioni, come il polo tecnologico SAIHUB recentemente costituito: “L’università di Siena è uno dei cinque partner che hanno fondato SAIHUB e questa collaborazione per il progetto sull’intelligenza artificiale nasce perché in questo network ci sono quelle competenze che vogliamo trasferire alle aziende e in generale al mondo economico della Toscana – chiarisce Valter Fraccaro presidente del presidente del Consiglio di Gestione SAIHUB – In particolare le aziende legate alle scienze della vita, ma non solo, perché il tema dell’intelligenza artificiale è pervasivo e quindi colpisce ogni tipo di evento economico. Avere un riferimento come questo centro all’interno dell’ateneo è sicuramente fondamentale per sviluppare al meglio il lavoro del SAIHUB” presidente della Rete SAIHUB, Valter Fraccaro.

I gruppi che aderiscono alla rete sono sei del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e scienze matematiche, sei del dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze, cinque del dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive, tre del dipartimento di Medicina molecolare e dello sviluppo, uno del dipartimento di  Biotecnologie, chimica e farmacia, uno del dipartimento di Biotecnologie mediche, uno del dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali, uno del dipartimento di Studi aziendali e giuridici, e uno del Teaching & Learning Center del Santa Chiara lab dell’Ateneo senese.

La rete è aperta a nuove adesioni  e progetti. Il comitato scientifico, composto dal rettore e da un rappresentante per ogni laboratorio aderente alla rete, ha nominato il professor Marco Gori come coordinatore: “Mi fa molto piacere che gli organi di governo dell’università abbiano deciso di porre l’attenzione sul mondo dell’intelligenza artificiale perché penso che, dopo gli studi molto importanti condotti dalle scuole di ingegneria che mostrano l’impatto nel mondo delle imprese, si inizia a capire che questo tipo di intelligenza sta pervadendo orizzontalmente molti settori. Tutto questo si va aprendo verso il patrimonio culturale prezioso che la nostra università ha essendo un ateneo dove vi è il sapere dell’economia, della medicina, dell’ingegneria, delle scienze sociali e politiche. I vari dipartimenti stanno studiando per portare l’intelligenza artificiale più vicina all’uomo e meno centrata sulle tecnologie, proprio perché l’obiettivo, come raccomando alla commissione europea, è la centralità dell’uomo e che le tecnologie siano utili al progresso della società intera e non dei singoli”.

A curare la parte amministrativa del progetto, sostenitore dell’idea, è stato Alberto D’Amico dell’Area ricerca, biblioteche, internazionalizzazione e terza missione: “L’idea chiaramente parte dal professor Gori, noi come uffici abbiamo fatto in modo che nascesse e poi costruirsi, nonostante le difficoltà portate dal lockdown. Questa idea ha un potenziale enorme dal punto di vista della ricerca e della sua valorizzazione, ma anche dal punto di vista dell’attrazione di talenti dell’università di Siena su temi pervasivi, che quindi toccano tutte le discipline accademiche. L’intelligenza artificiali è in tutti i campi quindi può veramente dare tanto.”

Grazie alla collaborazione, i gruppi di ricerca hanno ottenuto un finanziamento per l’acquisto di un “Eye Tracking” di ultima generazione. L’apparecchio, che si trova presso la Clinica neurologica e malattie neurometaboliche dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, sarà usato, sotto il coordinamento della professoressa Alessandra Rufa, dal suo team del dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze e congiuntamente dai gruppi di ricerca guidati dal professor Marco Gori, del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e scienze matematiche, e del professor Roberto Di Pietra, del dipartimento di Studi aziendali e giuridici, che ha partecipato al progetto per la parte di Neuroaccounting.

Di seguito le interviste per Gazzetta di Siena al rettore dell’Università di Siena Francesco Frati, al presidente della Rete SAIHUB, Valter Fraccaro, al professore del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e scienze matematiche Marco Gori e ad Alberto D’Amico dell’Area ricerca, biblioteche, internazionalizzazione e terza missione:

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