Il prefetto Maria Forte, il questore Pietro Milone e l’ex calciatore Bernardo Corradi hanno incontrato i ragazzi delle scuole di Siena per la campagna di sensibilizzazione sull’uso dei social organizzata dalla polizia di stato

Questa mattina in Piazza Matteotti è arrivato il truck multimediale della polizia di stato per la campagna educativa itinerante “Una Vita da social”. L’iniziativa, organizzata dalle sezioni della polizia postale di Siena e Firenze e giunta alla nona edizione, ha come obiettivo quello di sensibilizzare i giovani sul tema del cyberbullismo e sui pericoli che corrono in generale in rete e sui social. Sul track sono saliti gli studenti di diversi istituti scolastici di Siena ed hanno anche incontrato il testimonial dell’evento, l’ex calciatore Bernardo Corradi, oltre al prefetto Maria Forte e il questore Pietro Milone.

“Oggi è una giornata importante – afferma il prefetto Forte -. I ragazzi vengono informati sui rischi e pericoli che si corrono sulla rete. Negli ultimi due anni in cui le relazioni personali sono rallentate, è aumentata la navigazione sul web. C’è bisogno di eventi del genere, sono fondamentali per le comunità dei giovani“.

Bisogna fidarsi della famiglia, della scuola e delle istituzioni – afferma Milone -, che amano i ragazzi perchè sono il nostro futuro. La rete è un pericolo oggi e i giovani devono essere consapevoli dei rischi a cui vanno incontro. I social sono strumenti importantissimi, però vanno centellinati ed usati con cautela. Bisogna instaurare un dialogo con chi ogni giorni vive con loro, come gli insegnanti, ma sono importanti anche i nonni. I ragazzi passano molto tempo da soli, perchè noi genitori siamo persi dietro le nostre vite lavorative. Dobbiamo dargli più tempo di qualità“.

“Avendo un figlio in età social so che bisogna essere molto attenti – afferma Corradi -, la rete nasconde molti pericoli. Personalmente sono ‘diventato social’ da poco tempo, anche per capire come si muove mio figlio. A volte controllo la cronologia, secondo me va fatto. Cerco anche di instaurare un rapporto di fiducia, tutti abbiamo fatto delle stupidaggini a quell’età, però questi sbagli in questa fase vanno corretti in modo più celere rispetto a quando eravamo ragazzi noi. Lo sport influisce molto sull’educazione perchè dà regole che riescono a dare uno stile di vita corretto anche l’uso dei social. Ho consigliato ai ragazzi di non usare il telefono a tavola, vediamo se riusciranno a seguirlo”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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