Una serata dedicate alle musiche istriane in compagnia dell’apprezzatissimo polistrumentista Goran Farkaš

Si conclude oggi, alle ore 21,15, nella Chiesa di Sant’Agostino a Siena, Oursounds, il sesto Chigiana International Festival & Summer Academy.

A chiudere il festival sarà quest’anno un evento speciale, parte anche della rassegna “Tradire – Le radici nella musica”.

Una serata dedicate alle musiche istriane in compagnia dell’apprezzatissimo polistrumentista Goran Farkaš (voce, mandola, mih, sopela, cindra), affiancato da una sezione ritmica composta da Sebastijan Demark al contrabbasso e Endi Oblak alle percussioni.

Istrad è il nome della serata che guarda a quel prezioso crogiuolo di culture quale è l’Istria, per eccellenza terra di inestricabili incontri, confini, lingue, identità, culture. Un luogo di memoria, che la musica è in grado di valorizzare, riscoprendone le differenze quali elementi imprescindibili di un patrimonio comune. Una musica che affonda nelle più autentiche tradizioni e che al tempo stesso si rivela essere anche una delle più attuali e contemporanee.

Non a caso l’intero International Festival & Summer Academy 2020 è dedicato ai “nostri suoni”. Suoni che, oltre ad essere quelli appartenenti allo sterminato archivio chigiano, sono prima di tutto suoni della memoria. Per questo l’Accademia Chigiana ha pensato di chiudere l’edizione 2020 riprendendo il filo con una delle iniziative chigiane improvvisamente interrotte dalla pandemia, che di quella memoria indaga e riscopre le radici più profonde. Un finale che vuole essere al tempo stesso anche un auspicio per la ripresa della nuova stagione piena di magnifici concerti e iniziative culturali ormai già alle porte dell’autunno.

Protagonista della serata sarà Goran Farkaš, polistrumentista impegnato da anni nella ricerca, valorizzazione e rielaborazione del patrimonio musicale istriano, dalmata e balcanico, animatore di una catena di festival europei dedicati alla musica ethno. Completato da una sezione ritmica composta dal contrabbasso di Sebastijan Demark e dalle percussioni mediterranee di Endi Oblak, il trio proporrà un repertorio che mette a confronto le musiche tradizionali istriane, raccolte dalla ricerca etnomusicale, con brani di nuova composizione che si ispirano ai linguaggi e alle poetiche popolari di questa caleidoscopica terra. Fra ballate, serenate, musiche di danza sempre riportate all’attualità musicale, si ascolterà gli accenti dell’istroveneto dare la mano alle inflessioni delle lingue slave, in quel coacervo di sonorità offerte dall’Adriatico in tutta la sua lunghezza e complessità culturale.
Biglietti acquistabili online al sito www.chigiana.org

BiografiaNato in Istria nel 1989, Goran Farkaš ha mostrato fin da bambino un interesse particolare per la musica tradizionale, alimentato in una comunità di musicisti dedicata alla riscoperta e reinterpretazione del patrimonio musicale istriano. Cresciuto accanto a personalità come quella di Dario Marušić, ha imparato a suonare le cornamuse e gli strumenti a corda e ad arco della tradizione istriana e croata, inserendone le sonorità in musiche originali che attraversano senza pregiudizi e chiusure ogni genere di popular music. Oltre alle tante partecipazioni in diversi progetti musicali, è stato il promotore del festival TradinEtno, che fin dagli inizi ha raccolto a Pazin (Pisino) una platea di giovani interessati alle musiche popolari del mondo globalizzato, con un approccio improntato all’incontro e al confronto senza confini linguistici e culturali. Oggi TradinEtno fa parte di una organizzazione internazionale di festival dedicati alle musiche popolari, portando all’incontro e alla circuitazione di musicisti, ricercatori, e semplici appassionati provenienti da diverse tradizioni musicali.
La sua band Veja, di cui fa parte anche Sebastijan Demark, prende il nome dalle veglie funebri istriane, sempre accompagnate da situazioni conviviali in cui si può ancora ascoltare i canti tradizionali che Farkas e i suoi sodali intendono riportare nella quotidianità delle pratiche musicali, attraverso riarrangiamenti e nuove composizioni che ne attualizzino lo stile. La televisione nazionale croata HRT ha dedicato un documentario alla band, che nel 2014 ha pubblicato il primo CD “Dolina Mlinova”.

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