Tutti volevano giocare nella Mens Sana per me un sogno che si avvera“: le parole di Udom

Tutti volevano giocare nella Mens Sana per me un sogno che si avvera“. Queste le parole con cui Mattia James Udom attuale giocatore della Happy Casa Brindisi ed ex biancoverde. Il centro originario di Bagno a Ripoli infatti approda a Siena nell’anno 2010; proveniente dall’Affrico Firenze arriva in uno dei settori giovanili più forti in Italia:” Tutti i giocatori ambivano a giocare nella Mens Sana; giocando a Siena avevi la fortuna di allenarti e giocare con il meglio del meglio – afferma il classe ’93- quando sono arrivato io under 17 e under 19 erano fortissime, un mix di giocatori e allenatori formidabili”.

Nell’arco della sua esperienza senese divisa in due tappe, Udom ha indossato la maglia biancoverde sia in serie A che in A2:” La differenza sostanziale sta nel tipo di fisicità tra le due categorie. In A2 spesso anche dopo un pick n’roll è più facile avere un vantaggio fisico importante, in serie A invece questa situazione si presenta più raramente. Un’altra differenza importante riguarda la velocità del gioco. In A2 hai più tempo per pensare a cosa fare quando ti arriva la palla, mentre in A hai solamente qualche frazione di secondo per poter decidere cosa fare”.

Una serie A quella di Udom e della Happy Casa Brindisi sopra ogni aspettativa, con un roster giovane ma superiore in fisicità e atletismo a quasi tutte le altre squadre del campionato: “Brindisi è una realtà bellissima, purtroppo i tifosi non possono ancora venire al palazzetto ma per strada e sui social ci fanno sentire tutto il loro affetto“. Una squadra in grande forma quella allenata da Vitucci, in grado anche di sconfiggere la corazzata Milano al Forum: “Sicuramente la coesione di squadra è il perchè di queste grandi prestazioni, e fin da inizio anno sapevamo di essere una squadra diversa nello stile di gioco alle altre, ma comunque in grado di competere con tutti così come abbiamo dimostrato”.

Sacrificio dunque la parola d’ordine per Udom e compagni che adesso fanno veramente paura a tanti. Tralasciando un attimo il basket giocato analizziamo la crisi che colpisce il movimento italiano: “Sicuramente la crisi che ha colpito tutto il paese ha indebolito il basket italiano, e per questo secondo me le giovanili dovrebbero ripartire dai settori giovanili a cui ancora oggi viene data poca importanza; nelle giovanili non bisogna pensare a vincere la partita ma a far crescere il giocatore, e quando questi giocatori arrivano in prima squadra gli va dato spazio, un errore visto più volte in passato”. Dunque così come Banchi, anche per Udom è fondamentale preservare e puntare sui settori giovanili in un momento così, in cui purtroppo, ancora per i settori giovanili non è stato fatto niente. Mattia potrebbe essere l’esempio perfetto; dal settore giovanile della Mens Sana per poi farsi le ossa in A2 e adesso la meritata serie A dove effettivamente sta ottenendo ottimi risultati di squadra e individuali. Non ci resta che augurargli un in bocca al lupo per il resto della stagione.

Matteo Cappelli
21 nato a Siena, studente di Scienze della comunicazione, grande appassionato di Basket e innamorato della mia città.

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