“Le aziende non assumono collaboratori o addirittura falliscono, per l’eccessivo carico fiscale”

L’Unione Coltivatori Italiani ha chiesto l’introduzione si una legge speciale per la riduzione del costo del lavoro che grava sulle aziende agricole.

“Per le aziende tutte – afferma l’Uci -, quello del costo del lavoro è senza dubbio un argomento delicato, che va affrontato con il giusto approccio e che a seconda delle diverse realtà lavorative ne determina la vita o la chiusura delle stesse….Le ultime tragiche notizie provenienti dalla Germania e dalla Sardegna, oltre a rattristarci e sconvolgerci enormemente,  ci danno la cifra di come sia indispensabile invertire il nostro sistema di consumo e utilizzo delle risorse”.


“Dai calcoli Ue – continua l’Uci -, abbiamo speso più di 75 miliardi di € per riparare ai danni provocati dai cambiamenti climatici, ma il sacrificio più rilevante è commisurato in termini di vittime, causa frane e alluvioni. E’ proprio dalla cura del territorio, quindi dalle politiche agricole, forestali e zootecniche , che passa la maggior parte del sistema cui facevamo cenno. Se le aziende non assumono collaboratori o addirittura falliscono, per l’eccessivo carico fiscale, ce ne saranno sempre meno ad operare, cosicché in futuro saremo costretti sempre di più ad essere inermi di fronte a questi fenomeni. Prendersi cura del territorio contro il progressivo dissesto è diventato ormai tema prioritario e improcrastinabile”.

“Vogliamo dirlo in modo chiaro – spiega l’Uci -, non è pensabile che possa fare tutto lo Stato, e soprattutto nei tempi utili. Un recente studio dell’Istituto Superiore per la Prevenzione, Protezione e la ricerca Ambientale (Ispra), rileva che La popolazione a rischio frane in Italia residente nelle aree a pericolosità Pai eleva e molto elevata (P3+P4) è risultata pari a 1.281.970 abitanti (2,2% del totale); quella a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media P2 a 6.183.364 abitanti (10,4%). Le regioni con i valori più elevati di popolazione a rischio frane e alluvioni sono Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Lombardia, Veneto e Liguria”.

“Per questi motivi – continua l’Uci -, la produzione agroalimentare, zootecnica e le nuove opportunità in ambito boschivo legate a sostenibilità e buone pratiche, possono generare un valore moltiplicatore per il nostro territorio;  prodotti a km 0 sani e genuini, di filiera gastronomica territoriale accessibili a tutti,  educazione alimentare, che rappresenta il primo ed efficace strumento di prevenzione a tutela della salute,  tutela e cura del territorio, in tutti i suoi aspetti ma inteso anche, come  volano di ripresa economica, per la creazione di nuovi posti di lavoro favorendo e conservando la biodiversità.

“Crediamo – conclude l’Uci -, che nell’interesse generale, sia indispensabile approvare urgentemente una legge speciale, affinchè venga immediatamente ridotto il costo del lavoro alle aziende di tutto il comparto Agricolo, Forestale e Zootecnico, affinché i custodi del territorio, riescano a mitigare i rischi con l’utilizzo delle professionalità e delle nuove tecnologie. Questo è quanto chiederemo al Premier Mario Draghi e ai rappresentanti Istituzionali del territorio”.

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