Picchi: “Vendere la parte sana di Mps ad Unicredit significa dare il via al ‘sacco di Siena’. L’accordo al ribasso con la Fondazione ha messo in moto la trattativa”

Si sono riuniti stamattina davanti alla sede del Monte dei Paschi il deputato Guglielmo Picchi e il candidato alle elezioni suppletive Tommaso Marrochesi Marzi per commentare la notizia della trattativa tra Unicredit e il Mef per l’acquisto di Banca Mps.

“Ci sono state una serie di strane coincidenze – afferma Marrochesi Marzi -, la prima è quella di Padoan che diventa presidente di Unicredit; la seconda è che abbiamo un candidato del Pd che cerca le sponde di Italia Viva e dei 5 Stelle; la terza è la Fondazione che chiude un contenzioso molto intricato per una cifra non proporzionata. Infine, improvvisamente, la stampa riporta l’apertura dell’acquisizione della parte sana di Mps da parte di Unicredit”.

“Quanto costa all’erario questa operazione? – si chiede Marrochesi Marzi – Quanto costa all’economia senese questa ferita mortale? E al tessuto sociale della città? Cosa succede alla direzione generale su Siena e alle altre agenzie della banca? Forse si va per la creazione di una Banca del sud? Questi sono tutti quesiti che non lasciano presagire nulla di buono”.

“Questa notizia esce a fine luglio – continua il candidato del centrodestra -, nel periodo di ferie, sembra quasi che qualcuno voglia farla passare sotto traccia. Non capisco che fretta c’era, la Banca sta per mostrare dei numeri buoni ed invece non si prende in considerazione la ricaduta sociale per il territorio e per 1500 dipendenti. Ma i responsabili politici di questa storia non vanno certamente trovati nell’area di centrodestra”.

“Ho letto quello che ha detto Orcel (amministratore delegato di Unicredi, ndr) – conclude Marrocchesi Marzi -, ha fatto capire come si muoverà. La strada è quella dello spezzatino e noi siamo qui per dire no allo spezzatino, ovvero no alla morte della Banca e quindi del territorio. Unicredit è interessata alla parte sana, quindi resta da chiedersi cosa resta dopo, com’è possibile rendere appetibile il resto della Banca

“La notizia era di fatto già annunciata dopo l’accordo con la Fondazione, – afferma Picchi – concluso dal presidente Rossi ad una cifra irrilevante. E’ questo accordo che ha sbloccato la trattativa per Unicredit, ovvero che ha messo il moto il regalo della Banca a Unicredit. In questo modo viene sottratta ai senesi e ci chiediamo anche qual è l’interesse per i contribuenti nello spendere dei soldi per privatizzare questa Banca”.

“Tra l’altro – continua Picchi – l’Istituto ha messo a posto i suoi conti, quindi può stare in piedi. Invece prima si fa un accordo senza passare dalla deputazione, dopodiché si annuncia la vendita della Banca, quindi il sacco di Siena. Dire che la città otterrà un contentino ma deve dimenticarsi di Mps è gravissimo. Non è che vent’anni di malgoverno possono scippare una banca con secoli di storia”.

Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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