Negli occhi di tutti ci sono le drammatiche immagini della Turchia, ma la situazione a Siena è diversa

Cos’è sta succedendo nel sottosuolo senese in queste ore? Quanto è grave lo sciame sismico che sta colpendo la città? E’ difficile rispondere a queste domande. Le certezze sono poche, ma a quanto pare si sarebbe attivata una faglia (quella cerchiata di verde nella cartina) che si trova poco a sud di Siena. In queste ore è difficile non fare un parallelismo con le drammatiche scene viste in Turchia, ma la situazione è ben diversa. In quel caso la placca arabica si sta scontrano con quella anatolica e si muove di circa dieci centimetri all’anno, per cui purtroppo è normale che si verifichino scosse di quella portata.

Sull’Appennino invece la situazione è diversa. Ci sarebbero solo movimenti di faglie verticali, che si spostano verso l’Adriaco con uno massimo due centimetri all’anno e gli effetti si avvertono solo in Abruzzo o in Puglia, sempre però senza andare oltre il centimetro l’anno. Nella zona di Siena questi movimenti si disperdono in tantissimi piccoli terremoti, di poca energia.

Da un punto di vista storico sono arrivati massimo a magnitudo 5.0. Il problema, nel caso del terremoto della notte scorsa, è stato che il punto in cui è avvenuta la prima rottura era localizzato proprio in città, quindi è stato avvertito con maggiore potenza. Di solito in questi casi c’è una prima grande scossa e poi finisce quasi tutto, anche se ci sono tante scosse immediatamente dopo perchè dopo la prima roccia che si stacca sotto la faglia, si staccano tanti altri punti più piccoli. Però non succede sempre questo, purtroppo non si possono prevedere i terremoti.

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