Domenica andata della finale playoff a Monza, il 12 dicembre il ritorno in casa. Il presidente del circolo Marzio Bernardini a “Al Bar dello Sport”: avversario tosto, ma non partiamo battuti

C’è una piccola realtà della nostra provincia che da anni ormai si è consolidata al vertice del tennis italiano. È il Tc Sinalunga, circolo che opera da più di 50 anni e che da tempo balla tra le prime due serie nazionali. E proprio l’A1, dove si compete per lo scudetto, è ad un passo: il 5 e il 12 dicembre si terrà in doppio turno lo spareggio playoff dopo aver stravinto il girone di qualificazione (la serie A2 maschile è composta da 28 squadre divise in quattro gironi da sette). “Diciamo che siamo stati ripagati dalla sfortuna dello scorso anno – spiega a “Al Bar dello Sport” il presidente Marzio Bernardini – fummo retrocessi per un soffio, ingiustamente, con tre infortuni importanti e la comunicazione tardiva che avremmo giocato d’estate, e non in autunno. Stavolta invece le sfide con squadre più lontane le abbiamo giocate in casa, mentre le trasferte sono state più accessibili. La squadra sapevamo poteva far bene, ma non ci aspettavamo di vincerle tutte in maniera così netta”.

Il Tc Sinalunga ha battuto circoli di Roma, Napoli, Padova, Siracusa, Rimini e Bari, garantendosi il primo posto e la finale playoff contro una tra le seconde e le terze degli altri gironi, in questo caso il Tc Villasanta, squadra di Monza che ha superato in semifinale Pavia. “È un avversario tosto – dice Bernardini – tra i quattro che ci potevano toccare forse è il peggiore insieme alla squadra di Lecce. Ma noi siamo attrezzati, abbiamo una squadra compatta e ce la giochiamo. Non partiamo battuti, abbiamo i mezzi per poter tornare in A1”.

Questa domenica primo round a Monza, poi il 12 dicembre ritorno a Sinalunga. “Le partite sono sei, si inizia alle 10 su due campi – prosegue Bernardini – prima i quattro singolari, poi la pausa per un pranzo frugale e poi i due doppi. Essendo arrivati primi nel girone abbiamo il bel vantaggio: in caso di parità tra andata e ritorno si gioca un doppio decisivo di spareggio, e in quel caso lo giocheremmo in casa”.

I tifosi e gli appassionati potranno trascinare Sinalunga al ritorno in massima serie. “Sul campo centrale – continua il presidente del circolo – abbiamo una tribuna con 250 posti di capienza. Con le limitazioni del 70% abbiamo spazio per ospitare un po’ di persone. Gli appassionati in zona sono tanti ma ci si può alternare visto che sono tante partite. Lo spettacolo è di altissimo livello e chi è appassionato ne deve approfittare”.

Ci sono dei vincoli da rispettare per poter giocare la finale. Ogni squadra può schierare un solo straniero (nel caso di Sinalunga lo spagnolo Roca Batalla) e far giocare almeno due vivai, cioè ragazzi cresciuti all’interno del circolo, che hanno fatto attività giovanile agonistica almeno per due anni (regola che il prossimo anno cambierà). “Abbiamo un bel mix, con giocatori di grande esperienza come Daniele Bracciali e Luca Vanni, che sono stati rispettivamente n. 50 e n. 100 al mondo, e giocatori giovanissimi. Matteo Gigante, grande promessa del tennis nazionale, ha fatto molto bene insieme a Marcello Serafini, il prossimo anno sentiremo parlare di loro, che sono del 2002”.

Da una decina di anni il Tc Sinalunga si alterna tra A1 e A2. “Ci vuole grande sacrificio, ringraziamo gli sponsor e i volontari – sottolinea Bernardini – ma vedere da vicino grandi atleti, lo scorso anno abbiamo sfidato Cecchinato e Bedene, è uno stimolo per i giovani. Lo facciamo soprattutto per loro”. “Stiamo vivendo un momento straordinario per il tennis – conclude il presidente del circolo – si è creata questa situazione favorevole, ci sono tanti giovani tennisti che fanno ben sperare e succederà qualcosa di buono anche a livello locale. La Toscana è una delle regioni che si sta muovendo meglio. Sono ottimista”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui