L’assessore ai rifiuti del Comune di Siena: “La rivoluzione del servizio darà i suoi frutti tra tanti anni, noi abbiamo seminato. La città era ferma da vent’anni”

Un’indagine dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva ha rivelato che la Tari del Comune di Siena è la più bassa dell’intera Regione Toscana. Una notizia che offre l’occasione per parlare a tutto tondo con l’assessore ai rifiuti urbani Silvia Buzzichelli della gestione generale del servizio, dalla Tari per l’appunto, passando per la differenziata e arrivando fino all’Ecosito.

Secondo Cittadinanza attiva la Tari nel Comune di Siena è diminuita, a cosa è dovuto?

“Sono mesi che lo dico, ma non mi ha ascoltato nessuno. Non è interessato perchè per l’opposizione è più utile fare campagna elettorale sui sacchi abbandonati e non parlare di qualcosa di virtuoso. Questo è un bel risultato, frutto di un efficientamento degli impianti, oltre a delle politiche adottate nella riorganizzazione del piano rifiuti, che era fermo da vent’anni. Ci devono essere dei miglioramenti, quando c’è tanto turismo si produce molto indifferenziato. Le città d’arte sono sempre un po’ penalizzate in questo senso, ma i risultati si vedranno”

Come sta andando avanti la raccolta differenziata?

“Nel 2018, quando siamo entrati, era al 40%, ora è al 62%. Abbiamo attenuto grossi riconoscimenti dagli addetti ai lavori, siamo stati selezionati per un webinar come città più virtuosa della Toscana del sud. Un’iniziativa del Conai ci ha chiamati per intervenire per spiegare a livello nazionale la nostra esperienza”.

Invece la riorganizzazione in centro come procede?

“Sta andando bene nei limiti del possibile. Dieci sacchi per terra fanno vanificare il lavoro di cento sacchi conferiti nella maniera giusta. Anche con gestori diversi gli abbandoni ci sono sempre, sarà difficile ottenere un 100%”.

Sui social spesso compaiono foto di problematiche nella raccolta dei rifiuti, cosa può dire?

“Non è solo un problema di Siena con i cassonetti chiusi. Anche nel mio comune di residenza o in altri comuni della regione, con i cassonetti aperti, vengono fuori foto del genere. C’è anche un problema culturale, siamo indietro rispetto a città virtuose del nord. Il nostro impegno è stato anche quello di mettere delle telecamere di sorveglianza e da lì emergono cose raccapriccianti. Poi c’è una componente legata al fatto che alcuni non pagano la Tari, non hanno la tessera e quindi lasciano i sacchetti a terra. Siamo aperti alle segnalazioni e cerchiamo di contenere il problema, ma il 90% del servizio lo fa il cittadino evitando di gettare i rifiuti dove non deve”.

La sperimentazione dell’Ecosito continua, quali sono le sue valutazioni?

“E’ iniziata da poco più di due mesi, quando c’è un doppio servizio, che per ora noi vogliamo mantenere, non si può mai valutare a pieno il funzionamento. E’ un supporto che abbiamo voluto dare ai cittadini ed è un progetto lungimirante. In Camollia la sperimentazione della raccolta dell’organico è durata quindici anni, perchè nessuno l’ha estesa al centro storico prima che lo facessimo noi? L’importante è lasciare un’eredità per il futuro alle amministrazioni che si succederanno, non bisogna fare solo quello che si vede nei cinque anni. La rivoluzione del sistema dei rifiuti darà i suoi frutti tra tanti anni. Noi abbiamo seminato con un grande lavoro dell’ufficio ambiente e personale. La città era ferma da vent’anni”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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