L’intervento di Luigi Vagaggini in un video pubblicato sulla pagina Facebook del Comune

Sono dieci – una per provincia – le scuole toscane scelte per fare da “sentinella” alla diffusione del Covid tra gli studenti di elementari e medie. La campagna, prevista sull’intero territorio nazionale, prevede che ogni due settimane vengano effettuati i test su una platea di 3.300 alunni tra i 6 e i 14 anni: essendo minorenni, dovrà però essere firmato un consenso da parte dei genitori.

La decisione di consegnare l’onere e l’onore di questa particolare iniziativa alla scuola “Pier Andrea Mattioli” di Siena ha lasciato più di un dubbio nel sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini, che avrebbe voluto che il trattamento venisse riservato alle scuole del suo Comune sia per motivi logistici che per motivi “meritocratici”. Il primo cittadino, visibilmente contrariato e innervosito dalla vicenda, ha quindi esposto le sue idee in un lungo video pubblicato sulla pagina Facebook del suo stesso municipio.

“Premetto che i tamponi molecolari salivari sono importanti per tutti e andrebbero fatti in tutte le scuole, non soltanto in quelle sentinella: noi fummo i primi in tutta Italia – la campagna ebbe luogo lo scorso febbraio -, tanto che dopo qualche mesi il sindaco di Limbiate mi chiamò e mi chiese informazioni per ripetere i test anche nel suo territorio” dice il primo cittadino per iniziare il suo discorso, arrivando al succo in quattro e quattr’otto. “Quella volta fui sbeffeggiato anche da qualche sindaco del circondario, ma evidentemente se l’iniziativa ha funzionato ed è stata ripresa in tutta Italia vuol dire che è stata efficace. Arriviamo al dunque, però: è già due mesi che scrivo alla Regione, alla Direzione Generale, al Commissario Figliuolo per chiedere che una volta che fosse uscito il decreto sui tamponi salivari molecolari, al mio Comune fosse riconosciuto almeno il diritto di scelto come ‘sentinella’. Alla fine, invece, è stata scelta una scuola di Siena: ahimè – tuona Vagaggini – non mi ero ricordato che il 30 ottobre nel nostro capoluogo ci saranno le elezioni politiche, dove scenderanno in campo due candidati forti, e logicamente c’è di mezzo anche il fatto che tra gli abitanti di Piancastagnaio e quelli di Siena la disparità è forte”.

Se ora anche la salute deve avere un colore politico, siamo arrivati proprio al colmo. Mi si deve motivare seriamente il perché non sia stato data la possibilità al Comune di Piancastagnaio di effettuare i tamponi salivari: noi, pur essendo praticamente abbandonati nel Monte Amiata, abbiamo fatto veramente da sentinella tra tutti i comuni d’Italia, mentre a Siena c’è un’organizzazione che non ne avrebbe nemmeno bisogno.

Io non ci sto, la salute non può essere colorata politicamente. Continueremo ad utilizzare i tamponi salivari ma li compreremo come Comune – conclude il primo cittadino -, perché io ho creduto fortemente in questa cosa e a questa cosa dev’essere riconosciuto qualcosa. Alle lettere che ho scritto mi hanno risposto il generale Figliuolo e il direttore generale D’Urso, che però mi ha detto che è competenza della Regione Toscana: c’è chi se ne lavato le mani, c’è chi non ha avuto nemmeno il coraggio di dirmi che avrei dovuto farne a meno. Pretendo che mi siano date delle motivazioni serie del perché non è stata scelta Piancastagnaio: qui ci vengono a lavorare 2500 persone ogni giorno, ci lavora l’alto Lazio e la Toscana grazie alle nostre Pelletterie, a Floramiata e alla Stosa. Siamo noi che possiamo essere veramente sentinella, molto più di altri”.

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