“”Chiediamo di prendere posizioni chiare – dice la lista – sull’enormità di quanto è già ad oggi emerso”

“La lista Svolta! (Volt, Italia in Comune, Toscana nel Cuore) ha sostenuto la candidatura e la campagna elettorale del Presidente Giani alle ultime elezioni regionali. Dopo lunga meditazione, abbiamo fatto la scelta di non esprimerci sulle difficoltà emerse nel piano di vaccinazione regionale riconducibili al soddisfacimento accordato da Giani a certe richieste di natura lobbistica che hanno determinato alcune discutibili scelte contando, però, in un ravvedimento e rettifica del percorso scelto; svolta che in effetti c’è stata come evidenziano gli ultimi dati pubblicati”. Inizia così la nota della lista Svolta.

“Di fronte – si legge ancora – però a questa sconcertante emergenza mafiosa e a questa scandalosa commistione fra imprenditori vòlti solo alla massimizzazione del profitto, dirigenti politici loro terminali e criminalità organizzata ‘ndranghetista che ha fatto scempio della legalità, della sana tenuta democratica del nostro tessuto sociale e del nostro bene forse più prezioso (il paesaggio e la sua integrità, salubrità e la buona reputazione che ne consegue a livello mondiale), noi di Svolta! zona senese, ci sentiamo in dovere ed anche in diritto di chiedere quanto segue al Presidente”.

“Chiediamo di prendere posizioni chiare – dice ancora la lista – sull’enormità di quanto è già ad oggi emerso dai primi atti e notizie divulgate e di battere non uno ma più colpi agendo in modo tempestivo e deciso, senza lasciare una facile quanto ridicola strumentalizzazione alle destre che, sul fronte mafia e corruzione, hanno molti guai giudiziari lungo la penisola”.

“In particolare chiediamo:

– di sostenere con forza le attività di Libera contro le Mafie per arginare il radicarsi di pericolose sub culture, mafiose e corruttive, nel territorio e nella cultura politica e politica amministrativa toscane;
– di appoggiare pubblicamente la decisione dell’Amministrazione comunale di Empoli di costituirsi parte civile in giudizio nell’eventuale processo, invitare le altre amministrazioni cittadine coinvolte e toccate da questa vicenda a fare altrettanto e, soprattutto, dichiararsi a nome dell’Amministrazione Regionale altrettanto deciso e impegnato nella stessa scelta;
– di verificare con il competente Prefetto di Firenze se esistano gli estremi per poter commissariare per infiltrazioni mafiose il Comune di Santa Croce sull’Arno e comunque sollecitare in tal senso le autorità preposte man mano che l’inchiesta si evolverà;
– di adottare in tempi brevi chiare norme di trasparenza tese a regolamentare il lavoro delle lobbies e dei vari portatori di interesse che si interfacciano quotidianamente con l’Amministrazione Regionale ed i suoi organi politici;
– di adottare un chiaro metodo di governo, fondato sulla trasparenza, sull’ascolto dei territori e dei cittadini, sulla promozione della partecipazione attiva e del monitoraggio civico, scalfendo quelle incrostazioni di potere che impediscono il lineare perseguimento degli interessi comuni;
– di organizzare velocemente un tavolo alla presenza delle principali società clienti degli industriali coinvolti (pare più di 50) e le associazioni di conciatori toscani non toccate da questo verminaio in modo da salvaguardare il lavoro e le maestranze incolpevoli;
– di attivare in tempi brevi, individuando specifiche poste di bilancio, la mappatura completa dei siti avvelenati e il conseguente rapido avvio dei lavori di bonifica;
– di condannare pubblicamente l’Associazione Conciatori di Santa Croce sull’Arno che appare aver agito in maniera criminosa e in spregio del proprio “Codice Etico” solennemente approvato ed adottato, che recita: “pertanto si i impegnano, come imprenditori, ad assumere un atteggiamento equo, corretto e di massima trasparenza nei confronti degli impianti consortili del distretto che si occupano di depurazione, recupero dei sottoprodotti della lavorazione conciaria, ricerca e formazione, nello spirito di una massima collaborazione finalizzata alla risoluzione delle problematiche ambientali” e poi “a considerare la tutela dell’ambiente e la prevenzione di ogni forma di inquinamento con impegno costante contribuendo, per quanto dovuto, ai costi ambientali degli impianti consortili del distretto”;

– di sollecitare gli organi di giustizia dell’Associazione Conciatori stessa ad attivarsi verso i propri associati coinvolti come da norme e regolamenti interni e così anche verso le altre Associazioni imprenditoriali locali e di categoria; – di verificare in tempi brevi i possibili eventuali provvedimenti, di diretta competenza, nei confronti di tutti i soggetti pesantemente coinvolti nell’inchiesta;

– di verificare, tramite gli uffici di controllo competenti, la corretta e puntuale applicazione della normativa in materia di corruzione, rivalutando le previsioni e le misure del Piano Triennale Contro la Corruzione della Regione Toscana anche al fine di preservare l’autonomia dei funzionari regionali”.

“Infine – conclude , chiediamo di destinare una parte di quei soldi, che sono pervenuti legalmente alla sua campagna elettorale da parte dell’Associazione Conciatori di Santa Croce, al sostegno delle attività di Libera contro le Mafie e per contribuire alla bonifica dei territori offesi. Questi sono solamente alcuni spunti, Sig. Presidente, proposti con spirito costruttivo e propositivo ma soprattutto emblematici della forte preoccupazione e turbamento quasi traumatico che, crediamo non solo a noi firmatari, questo bruttissimo evento ha generato nei cittadini toscani”.

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