Buzzichelli: “Entro fine mese indagini per capire il grado di inquinamento”

Era il 2 novembre scorso quando Gazzetta di Siena segnalò lo sversamento di gasolio nella zona delle fonti di Pescaia. Da allora non si sono fermati i lavori di bonifica, raccontati nel corso di queste settimane.

Saranno effettuati entro il mese di gennaio alcune indagini geofisiche e carotaggi sul terreno intorno alle fonti di Pescaia, dove, nel frattempo, proseguono i lavori di bonifica dopo lo sversamento di 20mila litri di gasolio da una cisterna degli uffici di proprietà di Monte dei Paschi di Siena.

In una fase successiva verrà poi aperto un tavolo di confronto che coinvolgerà tutti ali attori in causa, con Regione Toscana, Arpat, Mps, Soprintendenza per il così detto Piano di caratterizzazione, ovvero le indagini per capire cosa sia successo e per valutare tutte le soluzioni da prendere per risolvere definitivamente la situazione.

Nel frattempo, come annuncia l’assessore all’ambiente del Comune di Siena Silvia Buzzichelli, si continua il monitoraggio quotidiano della situazione, in un’area che comunque è circoscritta, grazie all’intervento immediato dopo lo sversamento e il lavoro costante  di bonifica della zona attraverso ditte specializzate, che lavorano fin dallo scorso ottobre, da quando cioè, negli ultimi giorni del mese, si è verificato il problema con i 20mila litri di gasolio fuoriusciti dalla cisterna durante alcuni lavori di manutenzione effettuati da una ditta direttamente collegata a Mps.

“Stiamo monitorando quotidianamente la situazione – spiega l’assessore Silvia Buzzichelli – assieme ai nostri tecnici e i ostri uffici che dialogano tutti i giorni e fanno il punto della situazione con Mps e con Arpat. L’aspetto positivo è che i nostri tecnici si sono subito accorti dello sversamento perché impegnati nei lavori di manutenzione ordinaria delle vasche delle fonti di Pescaia. In questo modo è stato impedito che il gasolio si riversasse nelle acque e nei bottini, che sono stati messi in sicurezza. Adesso, però, devono essere completati i lavori di bonifica e per capire la situazione, a conclusione di questa prima fase, dovranno essere fatte opportune valutazioni”.

Come ha annunciato alcune settimane fa l’Arpat, infatti, bisognerà analizzare il terreno della zona per capire il grado di eventuale inquinamento legato allo sversamento, pur in un’area, come detto, circoscritta. Ed è necessario in questo senso seguire un iter di legge che prevede anche un tavolo di confronto fra tutti gli interessati: Mps proprietario della cisterna da cui è avvenuto lo sversamento ingente di gasolio, poi Comune, Regione, Aprt, Asl, Soprintendenza per tutte le verifiche del caso.

Di certo c’è che nella zona stanno proseguendo in maniera incessante da oltre due mesi i lavori delle ditte incaricate, naturalmente tutto a carico di Monte dei paschi di Siena, che in un primo momento hanno ripulito la zona delle fonti e adesso stanno provvedendo all’aspirazione nelle altre parti, anche attraverso macchinari che agiscono direttamente tramite meccanismi di aspirazione, in modo da impedire al gasolio residuo di penetrare nei bottini. E’ stata anche interessata la Soprintendenza di Siena che ha dato il via libera alle operazioni per salvaguardare proprio fonti e bottini. Un lavoro non semplice, anche se, come sottolineato dall’assessore all’ambiente, è stato scongiurato il pericolo derivato dall’immissione del gasolio nel flusso delle acque. “Dovranno essere effettuati – conclude Buzzichelli – dei carotaggi nel terreno per monitorare la situazione e queste indagini avverranno entro il mese di gennaio. Solo successivamente sapremo  come intervenire, fermo restando che si tratta di un iter abbastanza complesso”.

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