Hanno trovato e restituito al legittimo proprietario un portafoglio che conteneva un valore di 4mila euro, ecco cosa hanno raccontato i ragazzi di questa incredibile vicenda
Alberto, Luigi, Matteo e Pietro: sono quattro giovani, quattro senesi protagonisti di una bella storia. Avrebbero potuto prendere il borsello trovato per terra e spartirsi il “malloppo”, ma hanno offerto a tutti in questo periodo nefasto, un esempio di civiltà. Sono i cinque ragazzi che la scorsa settimana hanno trovato e restituito al legittimo proprietario un portafoglio che conteneva un valore di 4mila euro tra contanti e assegni. Sono stati per questo anche applauditi dal Questore di Siena Costantino Capuano.
I protagonisti di questa incredibile vicenda sono studenti di 17 anni dell’Istituto Superiore Tito Sarrocchi e del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Siena: “Mentre passeggiavamo lungo via delle Province, abbiamo visto sopra un muretto un portafoglio, lo abbiamo aperto e ci siamo subito accorti dell’ingente quantità di denaro all’interno. Il nostro primo pensiero? – ha detto Alberto – cercare di capire cosa fare, a chi portarlo e come rintracciare il proprietario”.
Non era scontato che dei giovani ragazzi, troppo spesso criticati, agissero compiendo un così nobile gesto: “E’ stato il riscatto di noi giovani – ha dichiarato – ultimamente siamo visti come una generazione malandata. In realtà, siamo guidati da ideali giusti, i nostri genitori hanno fatto un bel lavoro in quanto ad educazione e non è vero che siamo una generazione in rovina”.
Hanno così dimostrato come sia, oramai, un luogo comune parlare e commentare le azioni dei giovani senza comprendere le ragioni latenti di tanti comportamenti. Questa è invece la gioventù che ci piace.
Spinti dai quei sani valori che li alimentano, quel giorno hanno quindi deciso di avvertire la Polizia: “Abbiamo chiamato le autorità che hanno subito rintracciato il proprietario con il quale, poi, ci siamo incontrati. E’ stato riconoscente e felice di conoscerci”.
Il proprietario del tabacchi vicino al luogo del ritrovamento, Gianluca Di Leo ha così commentato la vicenda: “Sono bravi ragazzi, non è facile trovarne così – dice – ringrazio loro e i genitori che hanno dato loro questa sana educazione”.
Come però hanno sottolineato gli studenti ai nostri microfoni: “La reazione a seguito del nostro gesto è stata per noi eclatante e inaspettata perché, per quello che ci riguarda, cose del genere dovrebbero essere la normalità -eppure, conclude- il questore ci ha detto che in casi simili nei portafogli vengono ritrovati solo i documenti”.
La speranza ora è che questo racconto possa essere da esempio e che, soprattutto, possa stimolare altri ragazzi a fare la scelta giusta di fronte a simili situazioni.
Le parole di Alberto, Luigi, Matteo e Pietro