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Mps si posiziona all’ultimo posto tra le 50 banche prese in esame dagli stress test della European Banking Autority

Sono stati pubblicati oggi risultati del periodico esercizio di stress test condotto congiuntamente dall’Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority, EBA) e dalla Banca Centrale Europea (BCE) sulle principali banche europee, tra cui Banca Monte dei Paschi di Siena.

Nei giorni scorsi per quanto riguarda la Banca senese era filtrato anche un po’ di ottimismo, poiché, nello scenario avverso, si era parlato di un deficit per il triennio 2021-2023 inferiore ai 2,5 miliardi.

Da quanto emerge dagli esiti finali, in realtà le perdite complessive sono di 2,7 miliardi, ovvero si aggirano poco al di sopra della cifra pronosticata. Inoltre il capitale di qualità scenderebbe dai 6 miliardi del 2020 a 173 milioni nel 2023.

Numeri che pongono Mps all’ultimo posto tra le 50 banche prese in esame dagli stress test della European Banking Autority e al di sotto della media tra gli altri istituti bancari europei in generale.

I risultati sono coerenti con il Capital Plan inviato alla Banca Centrale Europea il 29 gennaio 2021 – scrive l’istituto senese in un comunicato – che prevede un’operazione di rafforzamento patrimoniale di 2,5 miliardi di euro e la Banca ha inviato alla BCE “una possibile tempistica che prevede l’emissione delle nuove azioni entro marzo/aprile 2022, specificando che, allo stato, l’eventuale operazione di aumento di capitale “rappresenta un’opzione subordinata rispetto al perseguimento della soluzione strutturale”.

“Lo scenario avverso – precisa ancora la nota – copre un orizzonte temporale di tre anni (2021-2023) ed è stato effettuato applicando un’ipotesi di bilancio statico a dicembre 2020, e pertanto non tiene conto delle future strategie aziendali e delle azioni gestionali e non rappresenta una previsione degli utili della Banca”.

“Sulla base dei risultati dell’esercizio e sotto il controllo dell’autorità di vigilanza, la Banca – fermo restando il perseguimento della soluzione strutturale – continuerà ad implementare le iniziative previste dal Piano strategico 2021-2025, che dovrebbero determinare ulteriori impatti positivi sia sul capitale che sulla redditività.

Come per lo scenario Base, la Banca rileva che l’impatto di capitale derivante dal rischio di credito è inferiore al campione delle banche italiane. Inoltre, il costo del rischio cumulato 2021-2023 nello Scenario Avverso si attesta a 2,1 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con gli accantonamenti per perdite su crediti di 1,9 miliardi di euro previste dal Piano Strategico 2021-2025.

Il CET1 nello Scenario Avverso è l’impattato per 2,3 p.p. dal rischio operativo, significativamente più alto del campione EBA e non riflette gli effetti degli Accordi Preliminari annunciati con la Fondazione“.

Questi risultati arrivano a 24 ore di distanza dall’annuncio della trattativa tra Unicredit e il Mef per l’acquisizione della parte sana del Monte dei Paschi di Siena.

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