Dopo Sic stantibus busillis ecco la seconda raccolta di racconti polizieschi dell’autore “dai titoli latini”

Proseguono le presentazioni e gli eventi culturali sotto le torri. Sabato 16 ottobre, alle 17, in sala Tamagni, al primo piano di palazzo Pratellesi, mentre al piano terra dello stesso palazzo si terrà l’inaugurazione della premio “Maestro Sergio Manzi”, alla presenza di Gianna Coppini, Fabio Dei e l’editore Nino Bozzi, verrà presentato il libro Male nostrum (Editore Ctl, 2021), seconda fatica di Enzo Linari. Proprio per introdurre l’autore e per parlare dei suoi libri abbiamo incontrato Linari in videochiamata.

Chi è Enzo Linari?

“Questa è una domanda apparentemente facile: sono un signore di 58 anni e, da alcuni decenni, sono insegnante di filosofia e di scienze umane. Accanto a questo mestiere di formatore affianco, ormai da molto tempo, anche la passione per la scrittura”.

Come è arrivato alla scrittura?

“È un percorso molto lungo che affonda le radici nel periodo del liceo, quando ho scoperto che scrivere e leggere erano attività innate. E, venendo ad aspetti pubblici di queste attività, nel 1989, ho pubblicato il mio primo romanzo storico, Guardiano di imbrogli. Negli anni ’90, poi, mi sono dedicato alla critica del fumetto, curando molte mostre e scrivendo soggetti per personaggi come Diabolik. Un altro momento fondamentale, è stato il 2002: al ‘Premio letterario Castelfiorentino’ è stato premiato il mio primo racconto poliziesco, ambientato in una cittadina dell’entroterra toscano che si chiama Vetus, città che somiglia abbastanza a Siena, anche se presenta elementi di anche di altre città toscane, con il commissario Tagliavini. Oltre a diventare padre di due figli, ho continuato a scrivere, riempendo i miei cassetti di racconti. Nel 2019, grazie all’interesse di un editore di Livorno che si stava specializzando nel poliziesco, mi ha proposto di cominciare a lavorare con lui, e ho pubblicato la mia prima opera, Sic stantibus busillis. L’idea è quella di pubblicare almeno una trilogia di racconti. Male nostrum è la seconda tappa di queste raccolte di racconti”.

Anche i racconti della sua seconda raccolta di racconti saranno ambientate a Siena e nella Valdelsa, come quelli di Sic stantibus busillis?

“Sì, certo! Chiaramente quando uno inizia a scrivere ha sempre il dilemma se cimentarsi su ambientazioni contemporanee o se guardare a un passato più o meno remoto. Ritengo che vedere con occhi particolari il nostro mondo, rifletterci e farci riflettere il lettore, sia un’opportunità da non disperdere: ho preferito ambientare i racconti nel nostro tempo e nei luoghi che conosco meglio: la Valdelsa, la città di Siena e dintorni. Ho finito per adottare una linea di giallo provinciale, ‘tradizionale’, che ha a che fare con crimini non troppo efferati, con tinte un pochino meno forti rispetto a quanto potrebbe succedere nella grande città. Si tratta di delitti circoscritti e occasionali, ma che permettono di riflettere meglio sulla nostra realtà”.

La copertina di “Male Nostrum”

Visti i suoi interessi per la storia, nei suoi racconti ci sono dei riferimenti al passato?

“Sia nella seconda raccolta che anche nella terza raccolta ho avuto l’opportunità di costruire dei rapporti con giochi di specchi tra situazioni temporanee ed eventi avvenuti nel passati. In Male nostrum ci sono una serie di spezzoni storici di Arrigo VII (o Enrico VII) di Lussemburgo, con il suo passaggio a Bonizio, che poi non è altro che Poggibonsi, e la sua morte a Buonconvento. Letterariamente, probabilmente, è la prima volta in cui Enrico VII muore di morte naturale perché, nella letteratura, riprendendo una leggenda, muore avvelenato da un’ostia. Chi leggerà i miei racconti scoprirà come è morto l’imperatore Enrico VII”.

In conclusione una curiosità sui titoli: come mai utilizza termini latini?

“La cose è venuta in modo casuale: avendo chiamato Vetus questa città, che richiama Siena e le nostre zone talmente ricca di storia e di tradizioni che viene visitata da tutto il mondo, mi è sembrato giusto dare questo colore di antico anche nel nome della città. Da lì l’idea di lavorare anche su titoli latini o con parole somiglianti, visto che non è semplice trovare titoli originali. Utilizzare questi titoli è un elemento caratterizzante”.

Per informazioni e per prenotazioni è possibile contattare la Pro loco di San Gimignano al numero 0577 940008.

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